Terremoto Slovenia, magnitudo 4.2 vicino centrale nucleare

Terremoto Slovenia, magnitudo 4.2 vicino centrale nucleare

LUBIANA  – Un terremoto di magnitudo 4,2 è stato registrato poco prima delle 9 del mattino di domenica 1 novembre nel sud est della Slovenia. L’epicentro è stato individuato nella zona di Obrezje, a 26 chilometri da Krsko, dove si trova una centrale nucleare, e a poco meno di 100 da Lubiana. L’ Agenzia per l’ambiente slovena (Arso) ha reso noto che il sisma è stato di magnitudo 4,2; il Centro ricerche sismologiche parla di 4,8. Il terremoto, riporta l’Arso, è stato avvertito nel sud-est della Slovenia (zona di Brezice, Krsko, Novo mesto e Trebnje).

Il terremoto è stato avvertito anche dagli strumenti della Centrale nucleare di Krsko, hanno comunicato dalla stessa centrale. Il sisma, assicurano dalla centrale,  non ha condizionato in alcun modo il funzionamento dei macchinari della centrale, che opera in sicurezza e a pieno regime.

La preoccupazione di Sel. “Da tempo vogliamo sapere quali garanzie di sicurezza il governo italiano abbia chiesto al governo sloveno, ma nessuna risposta ci e’ stata data finora. Forse ora e’ arrivato quel momento”. Lo scrive in una nota il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Liberta’ alla Camera in merito al terremoto registrato questa mattina in Slovenia con epicentro a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Krsko. Centrale che si trova a 125 chilometri dall’Italia, attiva da 32 anni e che dovrebbe rimanere aperta fino al 2043 e “addirittura dovrebbe essere raddoppiata”.

Ricordando che “già nel novembre 2014 la vicepresidente della Commissione Ambiente Serena Pellegrino e Filiberto Zaratti denunciavano i rischi in un’interrogazione a cui non e’ stata ancora data risposta, i parlamentari sottolineano che nell’ interrogazione si segnalava “la pubblicazione sul quotidiano triestino Il Piccolo di un clamoroso rapporto dell’istituzione pubblica francese IRSN che avrebbe giudicato il sito di Kr?ko inadatto alla costruzione del nuovo impianto a causa del rischio sismico, ponendo seri interrogativi anche sulla centrale in funzione”.

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Emiliano Condò