Terrorismo, Francia nega l'estradizione di 10 ex Br italiani: fuggiti oltralpe ormai da 40 anni (Foto Ansa)
La Francia dice no all’estradizione degli ex Br italiani. La Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi ha deciso di negare l’estradizione richiesta dall’Italia per i 10 ex terroristi rossi arrestati nell’ambito dell’operazione Ombre rosse nell’aprile 2021.
Tra loro anche l’ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Calabresi.
In particolare i giudici francesi hanno emesso parere sfavorevole alla procedura di estradizione richiamandosi agli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Alla lettura della sentenza nel tribunale di Parigi era presente anche un gruppo di italiani guidato dal deputato della Lega Daniele Belotti, che gridava: “Assassini!’.
Del gruppo, che aveva srotolato uno striscione di protesta davanti al palazzo di Giustizia prima dell’udienza, fanno parte anche il sindaco di Telgate, in provincia di Bergamo, comune di origine di uno degli ex terroristi, Narciso Manenti, e il presidente e vicepresidente dell’associazione carabinieri di Bergamo intitolata a Giuseppe Gurrieri, l’appuntato ucciso nel 1979 da Manenti davanti al figlio di 11 anni.
Ad ascoltare la decisione della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi, c’erano tutti gli italiani condannati e fuggiti in Francia, ad eccezione del più anziano, Giorgio Pietrostefani, 78 anni. Da tempo malato, per le conseguenze di un trapianto è spesso in ospedale e in condizioni che non gli hanno consentito finora di essere presente alla altre udienze che lo riguardavano.
L’iter giudiziario aveva preso avvio dopo la storica decisione del 22 aprile 2021 del Governo di Parigi di trasmettere ai giudici francesi le domande di consegna dell’Italia.
Il ministero della Giustizia italiano in una nota sottolinea come “nel lungo tempo trascorso da quei tragici fatti, l’Italia non abbia mai smesso di avanzare e rinnovare le domande di estradizione per i latitanti, le cui responsabilità sono state accertate con sentenze definitive emesse all’esito di processi celebrati nel pieno rispetto di tutte le garanzie. E nell’ultimo anno, il ministero della Giustizia ha sempre assicurato puntuale e completa collaborazione ai giudici francesi”.
La ministra Marta Cartabia ha detto che attenderà di conoscere le valutazioni della Procura generale di Parigi, l’unica a poter presentare eventuali ricorsi contro il provvedimento di oggi.
“Rispetto le decisioni della magistratura francese – ha precisato – che agisce in piena indipendenza. Aspetto di conoscere le motivazioni di una sentenza che nega indistintamente tutte le estradizioni. Si tratta di una sentenza a lungo attesa dalle vittime e dall’intero Paese, che riguarda una pagina drammatica e tuttora dolorosa della nostra storia”.
“Resta tutta l’importanza – ha aggiunto Cartabia – della decisione di un anno fa con cui il ministro Eric Dupond-Moretti ha rimosso un pluridecennale blocco politico: un gesto, il suo, che è segno della piena comprensione dei drammi vissuti nel nostro Paese durante gli anni di piombo e soprattutto della fiducia del Governo francese nei confronti dei magistrati e delle istituzioni italiane”.
Ecco chi sono gli italiani condannati e fuggiti in Francia: