Nel pomeriggio di oggi 5 giugno, Greenpeace è entrata in azione al largo delle coste di Malta per fermare la pesca del tonno rosso nel Mediterraneo, specie ormai sull’orlo del collasso, e un attivista australiano è stato ferito.
Lo rende noto la stessa associazione riferendo – in una nota – che gli attivisti a bordo di sette gommoni, partiti dalla Rainbow Warrior e dall’Artic Sunrise, hanno cercato di sommergere uno dei lati della rete da pesca a circuizione calata in mare dal peschereccio francese “Jean Marie Christian 6” per liberare i tonni catturati.
“Subito – racconta Greenpeace – altri pescherecci accorsi sul posto hanno cercato di fermare l’azione di protesta pacifica. Due dei gommoni, con a bordo attivisti di diverse nazionalità, sono stati tagliati con dei coltelli e sono affondati. L’ attivista australiano è stato ferito a una gamba con un uncino lanciato da uno dei pescherecci. L’attivista trasportato in elicottero a un ospedale a Malta si trova adesso in buone condizioni”. “Fino ad ora, nel Mediterraneo, Greenpeace – afferma ancora l’organizzazione – non era mai intervenuta in modo così incisivo contro la pesca al tonno rosso, cercando di liberare i pesci catturati”.
“Le nostre navi si trovano adesso nel Mediterraneo per fare ciò che politici e organi di gestione della pesca non hanno fatto – racconta Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace – la situazione è critica, senza azioni urgenti il tonno rosso rischia di scomparire dai nostri mari”. Greenpeace continuerà a fare azioni in mare fino alla fine della stagione della pesca nel Mediterraneo, prevista per il 15 giugno.