LONDRA, 21 LUG – L'Alta Corte di Londra ha dato il via libera alla causa legale di quattro anziani kenioti contro il governo britannico, accusato di torture durante la rivolta dei Mau Mau negli anni Cinquanta. Il ministero degli Esteri, che afferma di non poter essere considerato legalmente responsabile, aveva chiesto ai giudici di considerare la validita' del caso e questi hanno deciso di dare l'ok alla causa.
I quattro kenioti – Ndiku Mutwiwa Mutua, Paulo Muoka Nzili, Wambugu Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – tutti tra i 70 e gli 80 anni di eta', erano arrivati a Londra questa primavera per la prima udienza, e ora daranno una reazione alla loro ultima vittoria legale da Nairobi.
Secondo il loro racconto, un un capo di prigionia gestito dai britannici tra il 1952 ed il 1961 si sarebbero verificate ogni tipo di atrocita'. Mutua e Nzili hanno detto di essere stati castrati, Nyingi di essere stato picchiato fino a perdere conoscenza in un episodio in cui 11 altri uomini erano stati picchiati a morte e la Mara e' stata vittima di terribili molestie sessuali.
Leigh Day, avvocato delle vittime, sostiene che i funzionari britannici erano a conoscenza di quello che accadeva e che avevano persino mandato l'esercito nei campi per partecipare alle torture e punizioni collettive. Secondo il professore David Anderson dell'universita' di Oxford i governatori britannici avevano deciso di utilizzare ''le torture e gli abusi come pratiche normali e sistematiche'' e che soltanto in seguito avevano cambiato le leggi, introducendo regolamenti di emergenza, in modo da coprire queste pratiche.
Nella rivolta esplosa nel 1952 i combattenti Kikuyi avevano attaccato gli oppositori politici e fatto razzia delle proprieta' dei bianchi con l'obiettivo di rimpossessarsi delle terre sottratte dalle autoritaa' coloniali. La Gran Bretagna aveva quindi dichiarato lo stato d'emergenza e dato via ad una repressione spietata, uccidendo fino a 20.000 persone e rinchiudendone decine di migliaia in campi di lavoro.