Londra. Trapiantata cornea a neonato inglese, dono di una famiglia italiana

A Londra c’è un neonato che vede con un “occhio” italiano. A due mesi dalla sua nascita al bimbo britannico è stata, infatti, trapiantata una nuova cornea partita dalla Fondazione Banca Occhi del Veneto e volata al Great Ormond Street Hospital di Londra. La sua cornea era completamente opaca, ora grazie al dono di una famiglia veneta il bimbo inglese potrà vedere.

“Il trapianto è stato necessario non solo per restituire al bambino una cornea trasparente, ma anche per rendere possibile l’attivazione della vista attraverso la stimolazione della retina – spiega Diego Ponzin della Fondazione –. Nei neonati il primo contatto con la luce è fondamentale: la luce deve filtrare attraverso la cornea e “attivare” la retina, che se non è stimolata non può cominciare a funzionare».

La Fondazione veneta nell’estate 2010 ha avuto un boom di richieste dai centri esteri: “Ad agosto abbiamo inviato 94 cornee ad altri Paesi. Quello del bimbo londinese è uno dei tre casi di richieste per riceventi con età inferiore a un anno, ed è il primo caso di tessuto italiano trapiantato su un paziente così giovane”, dice Davide Camposampiero, responsabile del Laboratorio della Fondazione.

In Italia ogni anno sono invece circa 5.000 le persone tornano a vedere grazie a un trapianto di cornea. Un numero che soddisfa l’80-90 per cento delle richieste. Anche la riuscita del trapianto è ottima nella maggior parte dei casi: a 5 anni dall’intervento oltre l’80 per cento delle cornee impiantate sopravvive.

Anche se i numeri sono soddisfacenti, la ricerca non si ferma. Negli ultimi cinque anni, infatti, si sono messe a punto tecniche operatorie in grado di sostituire solo lo strato più interno della cornea, lasciando intatto quello esterno. Bastano uno o due accessi laterali per sostituire il solo “foglietto” interno (un niente, venti millesimi di millimetro di spessore).

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