
Ucraina, Don Gino da Molfetta a Leopoli per portare in Italia donne e bambini disabili (foto d'archivio Ansa)
Da Molfetta a Leopoli per portare in Italia 48 ucraini in fuga dalla guerra. don Gino Samarelli questa sera partirร da Molfetta, nel Barese, e raggiungerร Leopoliย dove ad attenderlo ci saranno 48 cittadini ucraini in fuga dalla guerra, prevalentemente donne con bambini disabili.
L’iniziativa di don Gino
E’ l’iniziativa del parroco del Duomo di Molfetta, autofinanziata grazie anche a donazioni che negli ultimi giorni, da quando il sacerdote ha lanciato l’idea, si sono moltiplicate con offerte di denaro, cibo e farmaci. Don Gino partirร alle 19.30 con un bus da 55 posti. Con lui ci saranno tre autisti che si daranno il cambio alla guida durante il viaggio, un riparatore meccanico, un medico e un infermiere, questi ultimi messi a disposizione dal servizio socio-sanitario del Comune.
Le parole del sacerdote
“Raggiungeremo l’Ucraina dove ad attenderci – racconta all’agenzia Ansa don Gino – ci sarร don Egidio, un sacerdote della congregazione Don Orione di Leopoli, con il quale siamo in costante contatto”. Il bus partirร carico di dettare alimentari e medicinali che saranno consegnati ai profughi alla frontiera e ripartirร alla volta dell’Italia con “un gruppo di mamme con bambini disabili che arriva da Kiev e che sarร ospitato all’Incoronata di Foggia, alcune famiglie che hanno parenti in varie cittร d’Italia e poi qualche altra famiglia che verrร ospitata a Molfetta”.
“Ci sono cose che si fanno col cuore e basta”
Il medico e l’infermiere a bordo sono inoltre attrezzati per eseguire i tamponi Covid ai profughi. Sui tempi il sacerdote non fa previsioni. “Potremmo avere qualche problema alla frontiera polacca – spiega – perchรฉ sappiamo che รจ piena di pullman e si rischia di attendere anche due-tre giorni”. Di questa iniziativa don Gino ha subito informato il vescovo e il sindaco che, tramite la Caritas diocesana e l’associazione Ser del Pronto intervento sociale, hanno fornito sostegno per il viaggio e per la successiva accoglienza delle famiglie. Alla domanda sulle ragioni che lo hanno spinto a organizzare il viaggio, don Gino risponde: “Ai perchรฉ legati al cuore non ci sono risposte. Ci sono cose che si fanno col cuore e basta. Ed รจ stato bellissimo vedere la grande solidarietร dei cittadini che non hanno fatto mancare un aiuto economico e ogni altro sostegno”.