KIEV – E’ stato firmato a Kiev l’accordo fra il presidente ucraino Viktor Ianukovich e i rappresentanti delle opposizioni per mettere fine alle violenze.
Previste elezioni anticipate nei prossimi mesi e – subito – un governo di unità nazionale e una riforma della Costituzione
Dimissioni di Viktor Yanukovic, elezioni anticipate, governo di coalizione e riforma costituzionale. Queste le condizioni dell’accordo che sta per essere approvato tra il governo di Kiev, l’opposizione e la delegazione europea. Una soluzione politica, mediata dalla Ue, per mettere fine ai violenti scontri di questi giorni e all’instabilità politica che da 3 mesi vige in Ucraina.
Se Yanukovic ha già confermato che l’accordo c’è, la Francia fino all’ultimo ha frenato. Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese, ha spiegato: “Non si può dire nulla di definitivo prima della fine della mattinata” quando sarà firmato l’accordo annunciato dalla presidenza ucraina, perché “l’opposizione vuole ancora consultarsi”.
“C’E’ ACCORDO” – L’annuncio è arrivato dal portavoce di Yanukovic alla fine di una lunga notte di trattative: la firma dovrebbe avvenire alle 12 (11 ora italiana, ndr) ma non sono noti al momento i punti dell’accordo né c’è conferma da parte dei diplomatici Ue.
Il presidente Viktor Yanukovich, riportava l’agenzia di stampa Interfax, si era detto pronto a fare “concessioni per far tornare la pace”. Per trovare una soluzione a un’impasse politica che dura ormai da tre mesi, il presidente e l’opposizione hanno trattato tutta la notte, fino alle 7.20 del mattino (le 6.20 in Italia).
Ai negoziati hanno partecipato i ministri degli esteri di Polonia, Francia e Germania. Solo un’ora prima dell’annuncio di Yanukovich, il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski aveva twittato dando la notizia della fine dell’incontro notturno, comunicando poi che gli incontri sarebbero ripresi a mezzogiorno e che le trattative erano “molto difficili”.
“NON E’ DETTO”– Fabius ha spiegato che “tutti i temi sono stati affrontati in questi negoziati. Tutto accade in un’atmosfera molto difficile perché ci sono state decine di morti e il paese è sull’orlo della guerra civile”.
Più tardi, espressioni di cautela sono giunte anche dal ministero degli Esteri polacco, secondo il quale le parti torneranno in effetti a incontrarsi alle 12 ora locale, secondo quanto annunciato dalla presidenza ucraina, ma – ha detto il portavoce del dicastero da Varsavia, Marcin Wojciechowski – per “riprendere” i colloqui.
Secondo i media locali, agli incontri della notte hanno preso parte – con il presidente ucraino e i maggiori leader dell’opposizione (Vitali Klitschko, Arseni Iatseniuk e Oleg Tiaghnibok) – sia i ministri degli Esteri di Polonia, Germania e Francia (Radoslaw Sikorski, Frank-Walter Steinmeier e Laurent Fabius) in rappresentanza dell’Ue, sia l’emissario del Cremlino Vladimir Lukin in rappresentanza della Russia. E in queste ore Berlino e Mosca mantengono il riserbo.