All’apertura del dibattito sono state lanciate delle uova contro il presidente della Rada ed è stato acceso anche un candelotto fumogeno che ha diffuso il fumo in aula.
Poi, dopo ore di attesa per il mancato raggiungimento del quorum, a metà mattina si è raggiunta la maggioranza e l’accordo è stato approvato con 236 voti a favore: l’accordo prevede l’estensione sino al 2042 del contratto d’affitto della base navale di Sebastopoli che ospita la flotta russa del Mar Nero in cambio dello sconto del 30% sulle forniture di metano russo.
Ma i tumulti non sono cessati. La zuffa in parlamento è proseguita anche dopo l’approvazione e l’Aula è stata invasa dal fumo di lacrimogeni, con deputati della maggioranza e del blocco di opposizione che si sono picchiati con violenza e lanciati pacchi di carta.
L’ex premier e leader dell’opposizione, Iulia Timoshenko ha definito il patto approvato oggi una ratifica “a tradimento” con un voto “vergognoso, come l’accordo stesso”. La Timoshenko, come riferisce l’agenzia Itar-Tass, ha promesso di annullare l’accordo non appena tornerà al potere e ha precisato di non essere stata mai favorevole all’estensione dell’affitto della base. Anche l’ex presidente Viktor Iushenko aveva criticato duramente l’accordo alla vigilia del dibattito parlamentare.
“Un’usurpazione militare del Paese”: così l’ex presidente filo occidentale Viktor Iushenko ha definito l’accordo con la Russia per la proroga dell’utilizzo della base navale di Sebastopoli. Lo riferisce l’agenzia Itar-Tass. “Quello che è avvenuto oggi al parlamento ucraino – ha dichiarato – è una usurpazione militare del Paese. Ma sono convinto che con questa decisione non è stato messo il punto finale e che l’avvenimento di oggi servirà da base per consolidare la società”.
Russia. Parallelamente, anche la Duma russa – il ramo basso del parlamento – ha approvato l’accordo con Kiev con 410 voti a favore (su 439 deputati presenti).
Giunto ieri sera a Kiev, il premier russo Vladimir Putin ha espresso stupore per le polemiche sull’accordo e ha ricordato che anche il precedente governo ucraino guidato da Iulia Timoshenko non aveva posto alcuna obiezione sulla possibilità di prolungare la presenza della flotta russa.
Il capo del governo russo ha quindi definito esorbitante il prezzo da pagare per l’estensione dell’affitto della base di Sebastopoli (pari a 40 miliardi di dollari, considerando il risparmio del 30% sulle forniture di gas): “con questi soldi potrei mangiare sia Ianukovich sia il vostro premier messi insieme”, ha ironizzato. “Ma per noi non è solo una questione di soldi, è anche quella della cooperazione con l’Ucraina”, ha concluso.