KIEV – Dopo essersi vista negare la libertà provvisoria chiesta ieri dal suo avvocato, l’ex premier ucraino, Iulia Timoshenko, ha attaccato il giudice Rodion Kireiev che presiede la corte che la sto processando dicendogli di far “parte della mafia”.
“Non mi alzerò di fronte a voi – ha aggiunto Timoshenko -, sarebbe come mettersi in ginocchio davanti alla mafia”.
L’eroina della Rivoluzione arancione è stata arrestata venerdì in aula per l’atteggiamento irriverente verso corte e testimoni nel processo che la vede imputata per abuso di potere.
Timoshenko è accusata di aver imposto alla società statale energetica Naftogaz un accordo con il colosso russo Gazprom per le importazioni di gas nel 2009, senza il parere del governo da lei guidato. Secondo l’accusa, il prezzo concordato, 450 dollari ogni 1000 metri cubi, sarebbe stato svantaggioso per l’Ucraina, con un danno finora di 130 milioni di euro. ‘Iulia’, che rischia dai sette ai dieci anni di carcere, si è sempre detta innocente e ha definito quello a suo carico un “processo farsa” orchestrato da Ianukovich per sbarazzarsi di lei in vista delle elezioni parlamentari del 2012 e delle presidenziali del 2015.