BRUXELLES – Dal primo gennaio 2014 si potra’ registrare un ‘brevetto unitario’ valido per tutti i paesi Ue, tranne Italia e Spagna, abbattendo i costi di circa l’80%. I mediatori di Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto l’accordo per chiudere la decennale partita bloccata sul regime linguistico. Roma e Madrid per ora sono fuori dalla ‘cooperazione rafforzata’ di 25 paesi che hanno invece accettato il ‘trilinguismo’ basato su inglese, francese e tedesco. L’accordo prevede una prevalenza di fatto dell’inglese.
Il testo del compromesso sul regolamento raggiunto oggi sara’ valutato domani dal Consiglio Ue a livello di rappresentanti permanenti e lunedi’ dal Consiglio competitivita’, il 20 e 21 dicembre passera’ all’esame della Commissione affari giuridici del Parlamento europeo e se non ci saranno modifiche sostanziali sara’ definitivamente approvato dalla plenaria di febbraio. Relatore da parte del Parlamento europeo e’ stato il pidiellino Raffaele Baldassare. Il deposito del ‘brevetto unitario’ potra’ essere fatto da aziende e inventori di tutto il mondo senza distinzione di nazionalita’ (italiani e spagnoli inclusi, quindi) ma la mancata adesione di Italia e Spagna comporta la non validita’ nei due paesi.
La sede in cui si potra’ registrare il brevetto sara’ quella dell’Epo di Monaco, dove restera’ possibile optare per il brevetto europeo attuale (di fatto una registrazione e un pagamento per ogni paese) o per il nuovo ‘brevetto unificato’. In questo caso, a regime, sara’ possibile registrare il brevetto in ognuna delle 22 lingue ufficiali della Ue e si otterra’ gratuitamente una traduzione a scelta tra inglese, francese o tedesco. Per un periodo transitorio di dureata ancora da precisare, sara’ sempre affiancata a cura dell’ufficio brevetti una traduzione in inglese. In ogni caso sara’ fornita anche una versione sintetica nelle altre due lingue ‘ufficiali’.
Per le controversie sara’ creata una ‘Corte unitaria’ che avra’ competenza su macroregioni da definire. Avra’ giurisprudenza specifica ed i suoi magistrati avranno una preparazione specializzata. Il giudizio di secondo grado sara’ affidato ad una Corte superiore con sede unica. Il terzo grado andra’ invece alla Corte europea di giustizia.
Il Parlamento ha anche ottenuto di inserire una clausola di salvaguardia che tutela la ”buona fede” delle piccole e medie imprese: in pratica, saranno giudicate con minore severita’ rispetto alle grandi imprese, quando dimostrano di non aver violato un brevetto con dolo. Sul tutto pesa comunque l’incognita del ricorso presentato alla Corte di giustizia dalla Spagna, secondo la quale l’adozione delll’istituto della cooperaqzione rafforzata per imporre il ‘trilinguismo’ in questa materia lede il principio di pari dignita’ delle 22 lingue ufficiali dell’Unione europea.