Gli italiani sono abbastanza ricchi, ma meno felici rispetto ai loro concittadini europei. L’Italia vanta infatti un pil pro-capite in linea con la media europea, ma gli italiani si ritengono meno felici. Dal tredicesimo posto occupato nella classifica del pil dei 27 Stati membri, il nostro Paese precipita nelle posizioni di coda nelle graduatorie che fotografano la soddisfazione di vita (diciottesimo posto) e soprattutto la felicità (quartultimo posto ex-aequo con Romania e Ungheria, davanti solo a Portogallo, Lettonia e Bulgaria).
L’istantanea è contenuta nel voluminoso documento della Commissione europea sul quinto Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale. L’introduzione degli indicatori soggettivi della soddisfazione di vita e della felicità, a fianco di quello oggettivo del Pil pro-capite, viene giustificata dal fatto che ”il benessere, nella forma di una vita lunga e felice, dovrebbe essere un obiettivo importante della politica pubblica”, mentre l’indicatore del benessere economico talvolta non corrisponde alla soddisfazione e alla felicita’ manifestate dai cittadini.
”Una crescita delle attività economiche – si spiega il documento – non sempre porta con sè più e migliori posti di lavoro. In alcuni paesi i benefici della crescita economica vanno agli alti redditi e alle imprese, mentre i redditi dei ceti medi crescono poco o addirittura diminuiscono. Inoltre la crescita economica puo’ essere accompagnata da piu’ ore di lavoro, piu’ stress e da un peggioramento della qualita’ della vita”.
Secondo i dati della ricerca, riferita al 2007, sono gli scandinavi a dirsi piu’ soddisfatti e felici (tasso 8,3, in una scala da 1 a 10), mentre per trovare i piu’ insoddisfatti e infelici dobbiamo andare in Bulgaria (5,8), Lettonia (6,8) e Portogallo (6,9). Il tasso di felicita’ italiano si ferma al 7. Tra i grandi paesi prevale l’equilibrio tra l’indicatore economico e quelli del benessere percepito, con una punta di felicita’ in più per la Polonia e in meno per la Germania.
Malta, diciottesima nella classifica del Pil, risale 11 e 12 posizioni nelle graduatorie del benessere. Performance opposta quella dell’Austria, che dall’alto del quarto posto nella classifica del Pil, precipita nelle altre due perdendo 15 e 10 posizioni. Nel rapporto, la Commissione fa notare che la Spagna,avendo un Pil (105,0) simile a quello del nostro Paese, e’ tuttavia ”molto piu’ felice” dell’Italia.