BRUXELLES, 20 SET – L'Europa si dà ancora un mese di tempo per tentare di salvare i 500 milioni di euro di fondi europei già stanziati dall'Ue che permettono di distribuire ogni anno 440mila tonnellate di cibo gratis a oltre 18 milioni di poveri e famiglie europee in difficoltà, il cui numero è destinato ad aumentare. L'Europa conta infatti 43 milioni di persone a rischio povertà alimentare, ossia cittadini che non possono permettersi un pasto decente ogni due giorni.
Di fronte a queste cifre, sei Paesi del nord – guidati da Germania e Regno Unito con Svezia, Danimarca, Olanda e Repubblica Ceca – hanno fatto orecchie mercanti, oggi a Bruxelles, al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue, respingendo la proposta di prorogare per il 2012 e il 2013 i fondi europei, già stanziati, per mantenere in vita il programma alimentare dell'Ue.
Senza queste forniture verrebbero più che dimezzate le quantità di cibo a disposizione delle banche alimentari negli Stati membri. Il consiglio dei ministri di ottobre, dovrebbe essere quindi quello dell'ultima chance.
Ai partner che bloccano la decisione si è rivolto il ministro per le politiche agricole e alimentare, Saverio Romano, che ha lanciato loro un ''appello accorato'' in favore di un'Europa solidale. ''Dimostriamo – ha detto – che "non non abbiamo messo su un'Europa di interessi ma un 'Europa sempre più unita, più importante, come per l'aiuto agli indigenti''.
Romano resta fiducioso che a ottobre, a Lussemburgo, si possa raggiungere un compromesso: ''Siamo sulla buona strada, dice. Abbiamo lavorato con l'Austria (che appare indecisa ndr) e la Repubblica Ceca, e lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha telefonato al premier Ceco, in favore degli aiuti agli indigenti''.
L'Italia non è sola. La Francia è al suo fianco, e proprio il presidente francese Nicolas Sarkozy ha definito oggi ''inaccettabile che l'Europa abbandonasse i suoi concittadini più deboli''. A sua volta il ministro francese dell'agricoltura, Bruno Le Maire, ha detto senza messi termini che ''abbandonare i più poveri in piena crisi è un insulto a tutte quelle organizzazioni che lavorano per loro''.
Anche il commissario all'agricoltura Dacian Ciolos ha alzato i toni affermando che ''non è un problema finanziario, non è un problema giuridico (la base giuridica del provvedimento e' stata modificata dopo la sentenza del Tribunale europeo), è solo un problema politico''. La Commissione – ha proseguito il commissario – ''chiede di mantenere in vigore il programma alimentare per i poveri, come lo chiede il Parlamento europeo, ora spetta ai ministri prendere le loro responsabilità''.
E proprio i parlamentari europei hanno reagito con fermezza all'impasse in cui si trova il Consiglio Ue. "E' inaccettabile che una minoranza di blocco possa decidere una drastica riduzione dell'aiuto alimentare agli indigenti'' ha detto il capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro, ed il relatore ombra del Ppe sul bilancio 2012, Giovanni La Via.
E' ''moralmente inaccettabile'' ha denunciato il gruppo socialista al Parlamento europeo. Gli eurodeputati italiani del Pd, Patrizia Toia e Paolo De Castro, hanno poi annunciato che l'argomento sarà inserito nell'ordine del giorno della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, la prossima settimana.
