
BERLINO – Valery Gherghiev, dal 2015 guiderà i Filarmonici di Monaco. Il maestro è accusato di essere amico di Putin e di appoggiare la legge omofoba contro la propaganda gay voluta dal presidente russo. Per questa ragione, Gherghiev a Monaco è stato accolto da una rivolta degli omosessuali. In realtà, le proteste lo inseguono da mesi: Londra, Washington e ora Monaco.
La sera di mercoledì 18 dicembre, quando il celebre direttore russo è salito sul podio per dirigere la sua futura orchestra, lesbiche e gay della “Lista Rosa” hanno protestato davanti alla Philharmonie contro la politica di Putin. To Russia with love, il motto della protesta con performance ispirata al “Coro dei prigionieri” del Nabucco di Verdi con un pupazzo alter-ego di Putin. Centinaia i partecipanti: “No brutte note contro lesbiche, gay e transgender” c’era scritto sugli striscioni.
Gherghiev è accusato di avere giustificato la legge omofoba dicendo che questa riguarda i pedofili non i gay. Accuse “ridicole”, mai discriminato nessuno, si è difeso. Ma non è bastato. Comunicati ufficiali, facebook e una turbolenta conferenza stampa non sono serviti a fugare la rabbia del movimento gay e la tempesta che si sta addensando sul maestro 60enne. Il polverone è tale che sono intervenute anche diverse personalità della cultura a Monaco, come il sovrintendente dell’Opera di Stato, Nikolaus Bachler, che ha ammonito che un’artista non può tacere davanti all’inumanità e alle violazioni dei diritti umani.
Alla conferenza stampa, Gherghiev non sembrava capire perché tutti vogliono sapere cosa pensa della legge anti-gay di Putin (che lo ha nominato peraltro Eroe del Lavoro). Rispondeva in modo evasivo cercando di riportare il discorso sulla musica, ad esempio il Ring di Wagner. “Sono un artista molto impegnato, non faccio parte della Duma, né del governo”. A casa sua, nel Teatro Marinski a San Pietroburgo, non tollera la discriminazione. “Ridicolo” dire che ha messo sullo stesso piano omosessualità e pedofilia, ha detto, scansando la domanda se sia giusto parlare bene dell’omosessualtà davanti ai bambini (ora reato in Russia). Bisognerebbe parlare con loro soprattutto di cultura, Pushkin, Mozart, Ciaikovski, ha detto glissando sulla legge e lodando anzi la politica culturale di Putin.
La cittàdi Monaco comunque, non vede ragione per rescindere il contratto con Gherghev alla guida dei Filarmonici dal 2015: “Non c’è assolutamente alcun motivo per non mantenere il contratto”, ha detto il responsabile alla cultura, Hans-Georg Kueppers. In una lettera di risposta, Gherghiev ha replicato di sostenere “appieno” l’atteggiamento della città. In tutta la sua carriera, scrive, ha sempre seguito il principio di non discriminare nessuno per sesso, provenienza, colore di pelle, religione, handicap o identità sessuale, “tutte le altre insinuazioni mi feriscono molto”.
