L’omicidio di una giovane prostituta bulgara, la ventiquattrenne Petya Milkova Filkova, il cui cadavere è stato trovato la scorsa domenica mattina verso le 8.30 da alcuni operai in un viottolo nei pressi di Vienna, ha seminato il panico tra le altre prostitute ed ha messo in allerta la polizia del luogo che imputa l’azione ad un serial killer: l’assassinio ricalcherebbe infatti lo stesso modus operandi dell’omicidio della ventitreenne prostituta ceca Katerina Vavrova avvenuto il 6 agosto 2007 .
Petya Milkova Filkova, colpita a morte tre volte alla testa con un oggetto appuntito e Katerina Vavrova, uccisa con numerose coltellate, sono state trovate entrambe nude in un luogo diverso da quello dell’uccisione, bruciate e con le mani amputate,forse per cancellare delle tracce, come suppongono gli investigatori.
Il presunto unico assassino delle due prostitute potrebbe essere l’autore di altri due omicidi simili, vittime donne a cui finora non è stata data nessuna identità, che sono stati commessi il 9 gennaio del 2005 a Sud di Vienna, nei pressi di Graz ed il 4 ottobre del 2008 in Carinzia: infatti, come riferisce lo psichiatra criminalista austriaco Reinhard Haller al giornale austriaco “oe24”, i Serial Killer, 120 attivi in tutto il mondo, non sono necessariamente legati ad un luogo ristretto di azione, si pensi a Jack Unterweger, assassino seriale che cominciò ad uccidere prostitute in Austria per finire negli Stati Uniti.
Nell’omicidio del 2005 la donna, tra i 23 ed i 28 anni, era mezza nuda e semi bruciata, in quello del 2008 la vittima, trovata però nello stesso luogo dell’uccisione a differenza delle altre e freddata con quattro colpi di pistola, era totalmente nuda e semi bruciata, forse solo perché era sopraggiunta la pioggia ad impedire che il fuoco carbonizzasse totalmente il corpo.
Le prostitute, tra cui gira voce che “l’assassino sia un pazzo, uno che odia le donne e le prostitute e che cerca le proprie vittime per la strada”, cercano di difendersi come possono, anche annotando il numero di targa delle auto su cui salgono le altre, mentre la polizia austriaca, per potere dare una svolta positiva alle indagini, ha offerto 3000 euro di ricompensa a chi può dare testimonianza delle ultime ore di vita della giovane bulgara uccisa.
Secondo una stima della polizia, a Vienna sarebbero 5000 le persone che si prostituiscono, ma solo la metà, di cui 60 uomini, sarebbe regolarmente registrata e, stante a quanto riferisce Elisabeth Jarolim dell’ambulatorio per le malattie sessuali contagiose, la quantità delle persone che esercitano questa attività è enormemente variabile perché molte donne vanno a Vienna a prostituirsi per uno o due giorni al mese per arrotondare lo stipendio e poi ritornano alla loro vita quotidiana.