PARIGI – Per la sua moda sceglie la Cina, e perfino la giacchetta di Mao, in versione oversize e portata con gli shorts da Eva Riccobono, la top model italiana tornata in passerella per l'occasione. Vivienne Westwood una ne fa e cento ne pensa: dall'Estremo oriente si sposta poi con la fantasia nel deserto e tra i tuareg.
Ma neppure questo le basta: la stilista inglese deve sempre fare dei suoi abiti una sorta di manifesto dell'utopia, ma e' difficile seguirla nelle sue teorie (che comunque vanno a parare nell'ovvia richiesta di avere un mondo con meno corruzione e piu' scienza e coscienza) piu' facile invece apprezzare la sua moda. Lei dice di odiare le rivoluzioni violente ma di aver sempre amato le uniformi ed apprezzato lo stile di Mao. Poi aggiunge che dai berberi e dai tuareg ha preso drappeggi e il particolare tono di blu, che si unisce al nero, all'indaco, al ruggine e al bianco.
Non le e' mancata neppure stavolta la voglia di frugare nel 700, con abiti strappati e scarpe da cortigiana, borsette in tessuti preziosi e corsetti trasformati in giacche fuorimisura da portare sbottonate.
