Il vulcano islandese mette a rischio le compagnie europee. “Più di cinque compagnie medio piccole europee sono a rischio chiusura per mancanza di cash” fa sapere il direttore generale e amministratore delegato della iata, Giovanni Bisignani, in riferimento alle conseguenze sui bilanci delle aviolinee a causa dello stop dei voli in Europa per la cenere dovuta all’eruzione del vulcano in Islanda.
Interpellato durante la trasmissione ‘Otto e mezzo” su La 7, Bisignani ha aggiunto che sono almeno cinque le compagnie associate alla Iata che dopo questa emergenza “non hanno cash”, ricordando che l’anno scorso per minori difficoltà economiche “sono state sospese 38 compagnie su 500”.
Bisignani ha poi assicurato che per recuperare le perdite i vettori “non aumenteranno il costo dei biglietti, perché c’é la concorrenza”. Comunque, dopodomani, il numero uno della Iata ha detto che sarà a Bruxelles dove porrà “questo caso” del risarcimento dei costi alle compagnie e chiederà “che la Comunità Europea possa autorizzare i governi affinché ci sia un rimborso per le compagnie che non hanno volato”.
Bisignani ha infine ricordato che per lo stop di 3 giorni dei voli dopo l’11 settembre, il governo degli Stati Uniti diede alle compagnie 5 miliardi di dollari per tamponare le perdite subite dal “non volato”.