Zona gialla e arancione nella settimana tra Natale e Capodanno, quali sono le regioni che rischiano di più. Se al sud le regioni sembrano resistere (tranne la Calabria) avendo numeri da zona bianca al nord la situazione è più problematica.
Dopo l’ordinanza che manda in giallo il Veneto, la Liguria, le Marche e la provincia di Trento, si guarda alla curva e agli ospedali. Per finire in giallo bastano 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti e un’occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 10% e in area medica pari al 15%. La zona arancione si ha tra i 150 e i 250 casi ogni 100mila abitanti, l’occupazione in terapia intensiva oltre il 20% e in area medica oltre il 30% e il 40%
Lombardia, Lazio, Emilia Romagna sono in bilico. Nello specifico, la Lombardia ha due parametri negativi con 171,3 casi ogni 100mila abitanti e l’area medica al 13,6%. Le terapie intensive sono però all’8,9%, quindi sotto la soglia critica.
Il Lazio rischia con 179,8 casi, l’area medica occupata al 12,1% ma le terapie intensiva vicine al limite: 9,6%.
L’Emilia Romagna ha invece 241 casi, il dato più alto. Le terapie intensive sono però al 10% con 10,7% in area medica.
E le cose continuano a non andare bene in Friuli Venezia Giulia, con un numero di casi settimanali , pari a 378. I reparti ospedalieri sono in affanno, dato che si registra un 23,3% in area medica e un 14,3% di terapie intensive occupate.