CASTELL'ALFERO (ASTI), 5 FEB – Fa e farà, nelle prossime ore, molto freddo a Castell'Alfero, un piccolo comune dell'astigiano a 235 metri di altitudine, sulle morbide colline del basso Monferrato, dove stanotte sono stati registrati dall'Arpa -21,6 gradi, ma la gente, certamente non avvezza a tali condizioni meteo polari, non è spaventata, né sembra aver cambiato in modo particolare le proprie abitudini.
Anche se lunedi' e giovedi' hanno chiuso le scuole, anche se tutte le strade e le piazze del paese sono coperte di sale, anche se è stata cancellata metà dell'attesa festa di carnevale di Gianduja in programma tra ieri e oggi perche', per la troppa neve, le maschere astigiane e i bambini mascherati non hanno potuto raggiungere il 'Cjabot' della borgata di Callianetto, paese originario della maschera di Gianduja. Anche se, questa mattina alla Santa Messa tenuta da don Pietro nella centrale Chiesa di San Pietro e Paolo, c'erano meno persone, soprattutto gli anziani sono rimasti a casa.
Ma nel complesso la gente del posto non l'hai poi presa cosi' male, anzi, i ragazzi, soprattutto i neopatentati, si sono divertiti oggi ad andare in giro per la campagne a cercare il luogo dove il termometro della macchina segnava la temperatura piu' bassa: ''Il mio ha segnato -19''. ''Il mio -20'', ''Il mio -18''. Poi tutti nel bar del centro, il Caffe' del Conte, da Luca, a vedere chi aveva vinto e a mettere le foto su Facebook.
Perche', se e' anche vero che temperature del genere da queste parti non si avvertivano da decenni, e' altrettanto vero che un po' in la' negli anni, come ha ricordato don Pietro, ''il freddo era di casa, proprio qui in zona c'e' una localita', chiamata 'Verno' dove fino all'inizio del secolo scorso veniva ammucchiata la neve come riserva di ghiaccio per l'estate. Poi le temperature negli ultimi anni si sono alzate e quella storia li' si e' un po' dimenticata. Comunque – ha aggiunto il parroco – fa strano che i media, anche i telegiornali si stupiscano cosi' tanto di una cosa poi normale. Questa mattina degli amici che avevano visto la televisione mi hanno telefonato per chiedermi…se ero ancora vivo. E io sto benissimo''.
Comunque sia la festa di Gianduja, oggi, anche se non proprio nella sua totalita', a Castell'Alfero si e' tenuta, e Gianduja, la popolare maschera piemontese e' arrivata in paese, e nel teatro comunale si e' anche tenuto lo spettacolo dei burattini per la gioia dei bambini. E non solo, sulla piazza sono poi stati organizzati giochi e distribuiti polenta e spezzatino, bugie e vin brule'.
Tutti imbacuccati con cappello, guanti, piumoni, cosa che fa pensare all'assalto di questi giorni in alcuni negozi di Torino, dove comunque si e' arrivati a -10, temperature che alcuni ventenni in citta' non hanno mai trovato, per comprare capi pesanti. Per altro in saldo. Capi oggi sconosciuti, per via della moda, nei guardaroba degli adolescenti che tutto farebbero piuttosto che mettersi una canottiera di lana o un maglione pesante che non permettere alla giacchetta sovrastante di chiudersi perfettamente sciancrata sul punto vita.