A Rocco Siffredi il premio più importante di Ortona: lui è un concittadino, città spaccata, furioso l’attore
A Rocco Siffredi il premio più importante di Ortona: lui è un concittadino, città spaccata, furioso l’attore.
Premio al pornodivo Rocco Siffredi. Valanga di polemiche. L’onorificenza è targata Ortona, la sua città natale ed il sindaco è finito nella tempesta perfetta. La sua scelta divide la città abruzzese: bacchettoni contro favorevoli. Guelfi e Ghibellini, cose da Basso Impero. Chi sta con il Papato e chi tifa Impero; una lotta durata 200 anni. La contrapposizione delle due odierne fazioni ha tutta l’aria di esaurirsi dopo il 28 dicembre, il giorno della “incoronazione”. Una botta e via. Ed allora vengono spontanee alcune considerazioni.
Ora è complicato distinguere se il concittadino abbia “ dato lustro alla città “, come dice la motivazione del “Premio 28 dicembre “; o se al contrario abbia imbrattato l’immagine di Ortona come sostengono i contestatori. Complicato perché si tratta di due “scuole di pensiero” ugualmente legittime, che si confrontano e giudicano una attività privata comunque lecita.
In ogni caso non vi è dubbio che il nome di Ortona sia rimbalzato addirittura fuori i confini nazionali. Ora la “vetustissima”nella sua lunga storia ne ha passate tante. A Ortona si è visto di tutto: Frentani, Romani, Goti, Bizantini, Normanni, Canadesi contro Tedeschi nel dicembre del ‘43 (e la battaglia di Ortona è finita addirittura sul “New York Times “). Passerà anche questa.
La famosa piattaforma streaming di film e serie tv (video on demand, 180 milioni di abbonati nel mondo) ha realizzato una serie Tv (“Supersex”) in sette puntate – 350 minuti – in cui si racconta più l’uomo del pornoattore dal punto di vista al femminile. La serie è stata infatti scritta da Francesca Manieri. Protagonista Alessandro Borghi, 36 anni, romano, attore versatile, pluripremiato. Le riprese sono state fatte a Roma. Ne esce un ritratto inedito della pornostar, dall’infanzia al set, dai primi passi ad Ortona al mercato delle luci rosse. La diffusione? Imminente.
Perché non tramonta mai? Risponde Rocco:”Perché c’è ancora troppo perbenismo”. E poi:”A chi non è contento vorrei dire: prendetela con leggerezza perché alla fine è un premio alla simpatia. Non ho mai creato situazioni imbarazzanti. Aggiungo: abbiamo sdoganato la violenza, le immagini più cruente, però il sesso per tanti resta un tabù. Significa che ne usano molto e poi lo nascondono.
È un discorso vecchio, fuori luogo, come quello che fanno le femministe che mi contestano. E fingono di non sapere che oggi il porno è in mano alle donne: le registe sono donne, le attrici gestiscono da sole la propria carriera. No, il porno non è più maschilista come un tempo. La donna oggetto non esiste più. I tempi sono cambiati “.