ROMA – Nell'unico ospedale pubblico di Arezzo, il San Donato, tutti i medici si sono dichiarati obiettori rispetto alla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. A denunciare il 'caso Arezzo' sono i senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca.
Le donne aretine, sottolineano i due senatori, ''dovranno andare fuori citta' ad abortire, seguendo l'esempio di quelle lucane 'costrette' dai picchi di obiezione ad abortire nelle regioni limitrofe? Oppure Regione e Asl dovranno organizzare con personale esterno all'ospedale il servizio previsto dalla 194?''. Stamani, affermano i due esponenti Radicali, c'e' un presidio davanti all'Ospedale di Arezzo, promosso dalla associazione Liberaperta, ''cui ci uniamo virtualmente per chiedere il rispetto della legge''.
Poretti e Perduca, inoltre, chiedono al ministro della Salute di ''consegnare al più presto la relazione annuale al Parlamento sulla 194, atto che doveva esser gia' stato fatto secondo i termini di legge alla fine di febbraio, per capire meglio come il fenomeno dell'obiezione di coscienza possa essere affrontato''. I numeri, infatti, sono chiari: ''Se sette medici su dieci sono obiettori, la media italiana dell'ultima relazione al Parlamento – rilevano i due senatori – e' evidente che il servizio, che solo il Ssn puo' garantire come previsto dalla legge, ha delle difficolta': turni, ferie e organizzazione evidentemente fanno si' che i non obiettori devono farsi carico interamente di fare aborti''.
