Abusava di bimbe e delle loro madri, arrestato il guru della setta Maya

Abusava del suo ruolo di “guru” di una setta per approfittare sessualmente di bimbe di 10-12 anni e delle loro madri. Inoltre otteneva da loro denaro con l’inganno. Per questo Danilo Speranza, 62 anni, romano, ‘guru’ indiscusso della setta Maya, con mille adepti, è stato arrestato dagli agenti della polizia municipale di Roma dell’VIII Gruppo diretto dal comandante Antonio Di Maggio.

Deve rispondere di violenza sessuale e truffa aggravata.

Dalle indagini è emerso anche il tentativo di Speranza di accreditarsi tra associazioni islamiche di musulmani con sedi prima Napoli poi a Roma. L’uomo convinceva anche le madri ad affidare ad altre famiglie i propri figli e si faceva intestare contratti di negozi grazie alla copertura della comunità new age Re Maya da lui fondata negli anni ’80 per disintossicazione da droga, corsi di yoga e filosofia. La sede principale è a san Lorenzo, a Roma.

Danilo Speranza, 62 anni, è stato arrestato in zona Montesacro in uno dei luoghi di sua frequentazione: è accusato di violenza sessuale anche su minori, truffa aggravata e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria ma rischia anche l’accusa di riduzione in schiavitù.

La violenza sessuale che Danilo Speranza ripeteva periodicamente sulle bambine, figlie di adepte della sua setta, veniva giustificata dalla «necessità di modificare il karma delle bambine e trasmetterle a tale scopo il suo Dna sano e curativo che avrebbe impedito il compimento del suo negativo destino e risparmiato alla madre le sofferenze altrimenti inevitabili».

E’ quanto si legge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Tivoli Cecilia Angrisano e che ha portato in carcere Speranza. Il Guru, secondo quanto emerso dalle indagini degli agenti diretti dal comandante Antonio Di Maggio, avviate su richiesta del centro antiviolenza della Provincia di Roma che ha raccolto, gli agghiaccianti racconti di almeno due ragazzine, aveva la capacità di condizionare psicologicamente le persone.

Un condizionamento che passava – si legge nell’ordinanza- attraverso minacce e arrivando a «terrorizzare le ragazzine facendo temere che lui avesse poteri sovrannaturali». Tra le intimidazioni quella di «escluderle dall’associazione Maya» dentro la quale sono cresciute fin dai primi mesi o anni di vita, quindi «dall’unico mondo che conoscono» e di «privarle della considerazione e della benevolenza delle loro madri e degli altri adulti che frequentano». Le due piccole vittime, nel 2007 secondo quanto emerge dai racconti, si alleano, mentre il “Settimo saggio”, anche così si faceva chiamare Speranza, le costringe a giochi sessuali cercando anche di indurle a rapporti a tre.

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luiss_smorgana