LIVORNO – Una collega e un gruppo di alunni l'avevano accusata di aver pronunciato frasi irriguardose nei confronti della religione ebraica. Ma oggi un'insegnante di una scuola elementare di Livorno, di 50 anni, che doveva rispondere di vilipendio alla religione e diffamazione, e' stata assolta.
Per effetto del dispositivo del giudice Antonio Del Forno la donna e' stata assolta per insufficienza di prove, mentre la diffamazione e' caduta per il ritardo con cui fu presentata la querela. Il processo aveva avuto impulso da un'insegnante collega dell'imputata, di religione ebraica, che presento' querela raccontando cio' che aveva saputo da alcuni alunni e dai loro genitori durante l'anno scolastico 2006-2007.
Tra le frasi riportate in aula dai ragazzini ce ne sono anche di molto dure: ''Ci diceva che gli ebrei non hanno voglia di lavorare e per questo non fanno niente il sabato'', ''Una volta disse in classe che gli ebrei erano tutti stupidi, altrimenti non si sarebbero fatti uccidere in massa'' e ancora ''Gli ebrei sono l'essenza della stupidita''', ''L'ebraismo e' una religione inutile perche' insegna a piangere vicino a un muro'' o ''Gli ebrei sono un popolo di ladri''.
Altri alunni avevano negato di aver sentito mai parole del genere. In ogni caso le prove, secondo il tribunale, non sono state sufficienti. Poco prima del periodo contestato peraltro l'insegnante oggi assolta aveva organizzato una visita alla sinagoga di Livorno. Al processo si era costituita parte civile l'Unione delle comunita' ebraiche italiane.