Era stato arrestato un anno fa con l’accusa di aver ucciso, con un fucile a pompa, Cheick Diouf, ambulante senegalese di 42 anni. Ora l’ex poliziotto del commissariato di Civitavecchia, Paolo Morra, potrebbe già tornare in libertà.
Lo scorso maggio gli erano stati concessi gli arresti domiciliari presso la casa della compagna vicino a Reggio Calabria. La misura era stata concessa dopo un periodo di ricovero nell’ospedale psichiatrico a causa dello stato depressivo ritenuto incompatibile con il carcere.
La “scarcerazione” potrebbe scattare per via dei termini delle misure cautelari destinati a scadere appunto a un anno dall’arresto dell’ispettore.
«Abbiamo chiesto che la Procura prenda provvedimenti per evitare una scarcerazione ingiusta – spiegano gli avvocati Angelelli e Santoni, legali dei familiari della vittima – Non comprendiamo per quale ragione non sia stato ancora chiesto il rinvio a giudizio di Morra che ne avrebbe bloccato il ritorno alla libertà».
L’ispettore aveva raccontato di aver aperto il fuoco accidentalmente per sedare una lite tra immigrati. Una versione smentita da alcuni testimoni e connazionali del senegalese che avevano, invece, ricordato i frequenti contrasti con il poliziotto che non voleva che i suoi vicini senegalesi si intrattenessero nel giardino davanti alla sua abitazione.
«Non vorremmo – concludono gli avvocati Angelelli e Santoni – che certe scene si ripetessero. Non vorremmo soprattutto che passasse il messaggio per cui la vita di un immigrato conta poco e che si può sparare e ammazzare un senegalese senza rischiare di restare in carcere».
