Addio a Rocca, l' antirevisionista

da: Corriere della Sera

Per Giorgio Bocca era «il caporedattore», l’ organizzatore che riusciva sempre e comunque a far uscire il giornale. Per gli appassionati di storia era un notevole divulgatore, capace di raccontare gli avvenimenti tenendo sempre presente le sofferenze della popolazione e il valore della truppa. Nella notte tra domenica e lunedì è morto dopo una lunga malattia Gianni Rocca, uno dei fondatori de la Repubblica, quotidiano che contribuì a far grande assieme a Eugenio Scalfari e che lasciò dopo vent’ anni quando il direttore decise di passare il timone a Ezio Mauro. Nato il 21 ottobre 1927 a Torino, Rocca entrò giovanissimo nelle formazioni garibaldine della Resistenza e nell’ immediato dopoguerra lavorò all’ edizione torinese dell’ Unità con colleghi come lo storico Paolo Spriano e il giovane Raf Vallone. Dopo la repressione dei moti ungheresi del 1956, lasciò il Partito comunista. Lavorò a Paese sera e fu capo della redazione romana del Giorno, ma l’ esperienza più esaltante per Rocca sarebbe arrivata relativamente tardi, quando Scalfari nel 1975 lo chiamò a far parte del nucleo fondatore della Repubblica, che uscì nel gennaio ‘ 76. «In una redazione fatta di giovani entusiasti ma a volte inesperti – ricorda Giampaolo Pansa, che arrivò…

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