Addo al celibato, forse si sta esagerando. E la società corre ai ripari, fioccano divieti: uno sposando a Jesolo è arrivato a mascherarsi da Gesù Cristo che trascina una grande croce di legno, i vigili lo hanno multato di 200 euro.
E hanno sequestrato la croce: il goliarda, un trevigiano di Zenson di Piave, è accusato di aver offeso la religione, blasfemia insomma. Le sue imminenti nozze – e contestuale perdita di libertà, a quanto pare – le ha celebrate con questa sceneggiata sfilando in tunica bianca e crocione intorno a Piazza Marina.
In Spagna, c’è un posto dove la situazione addii al celibato (e nubilato) sembra scappata di mano. Fuori controllo. Una delle destinazioni preferite, Platja d’Aro si è trasformata in un parco tematico del cattivo gusto, dove si incrociano continuamente per strada gruppi di uomini infagottati in costumi gonfiabili a forma di pene, con bambole gonfiabili sotto il braccio, o donne in biancheria intima e diademi fallici.
Platja d’Aro, località turistica di 12.500 abitanti sulla Costa Brava fra le più battute l’Europa, invasa anche da 300.000 turisti nei fine settimana estivi, ha detto basta. Da mercoledì è in vigore una super ordinanza, che aumenta del 100% le multe per chiunque si presenti in pubblico “in costumi raffiguranti organi genitali” o portando “bambole di natura sessuale”.
Ora i futuri sposi e i loro invitati rischiano sanzioni da 300 a 1.500 euro In particolare l’ordinanza, approvata dal municipio guidato da una coalizione Psc e Junts, vieta di “transitare o permanere in strada e spazi pubblici senza abiti o unicamente in biancheria intima”.
O anche di “indossare costumi che raffigurano genitali umani o con bambole e bambolotti o elementi di carattere sessuale”. L’ordinanza vieta anche di “realizzare ogni attività collegata” agli addii al celibato che “danneggino o sporchino lo spazio pubblico, con affollamenti di persone”.