ROMA – Due mamme e una figlia, una famiglia legalmente riconosciuta dopo la storica sentenza sulle adozioni alle coppie omosessuali. Ora il tribunale dei minori dovrà decidere su un caso simile, dove due papà chiedono di poter avere il proprio bambino. E sono già oltre 5mila le coppie gay pronte a rivolgersi al tribunale per poter finalmente coronare il sogno di avere una famiglia.
Adelaide Pierucci su Il Messaggero scrive:
“Le ottocento coppie omosex dell’intero stivale che fanno parte dell’Associazione Genitori Arcobaleno ieri erano trepitanti. «La nostra reazione è stata di entusiasmo e di stupore» ha spiegato la presidente, Giuseppa La Delfa ««Non ci aspettavamo che un tribunale in Italia avesse il coraggio di stabilire una sentenza così umana, intelligente, di cuore. E allora passata la sbronza dell’euforia, della gioia ci prepariamo per i ricorsi, per i riconoscimenti»”.
In Italia sono almeno 5mila le coppie omosessuali che hanno bimbi nati all’estero e dove il genitore non biologico della coppia attende di poter riconoscere il figlio come proprio. Melita Cavallo, la presidente del tribunale dei minorenni di Roma che ha firmato la sentenza rivoluzionaria in tema, sottolinea che la sua sentenza non è rivolta ai diritti delle coppie omosessuali, ma al bene dei bambini:
“«Qui non sono stati messi al centro i diritti gay, ma quelli di una bambina, cresciuta con le sue due madri, di cui una biologica. Il primo caso ha smosso le acque. Vedremo, caso per caso sempre nell’interesse dei minori. Come sempre. I cambiamenti sociali d’altra parte ci sono e non si potevano ignorare i diritti di una bambina»”.
Ormai però qualcosa si è smosso e tornare indietro non sarà possibile:
“«La sentenza accolta ha dimostrato che la strada non è impossibile. Forse nessuno ci aveva pensato prima. E probabilmente molte coppie ancora non vengono allo scoperto. Avere un secondo genitore, nel caso accolto una seconda mamma, garantisce in toto il minore non solo di fatto ma anche di diritto. Ecco perché le strumentalizzazioni in tema non sono gradite: qui non si è autorizzata l’adozione a una coppia gay. Ma si è riconosciuta la genitorialità al partner di una madre biologica. Come giudice ho rispettato la legge»”.