ROMA – Per chiedere ''una riforma per una vera e concreta condivisione dei figli'' nel caso in cui i genitori non stiano piu' assieme, le associazioni che aderiscono agli Stati generali sulla giustizia familiare hanno convocato una manifestazione nazionale davanti a Montecitorio il prossimo 5 ottobre. ''Non sara' una battaglia di padri'', hanno assicurato oggi gli organizzatori, durante una conferenza stampa, ma una battaglia per la ''certezza del diritto, delle pari opportunita' per tutti i cittadini e soprattutto dei minori''.
Secondo i promotori dell'iniziativa, ogni anno lo Stato spende per cause relative a matrimoni che finiscono in tribunale 440 milioni, il 16,5% del costo totale che la giustizia civile ha per i cittadini. In tutto sono ''950 mila i genitori separati che possono vedere i figli poche ore a settimana, 150 mila le mamme o papa' che hanno perso i contatti con i loro bambini, 32 mila i figli tolti ai genitori e collocati in casa famiglia''. Questa situazione genera ''un volume d'affari di 2 miliardi di euro per le comunita' per minori, 5 miliardi per l'avvocatura e 1 miliardo per gli operatori della psicologia e psichiatria''. La legge sull'affido condiviso, ha affermato la deputata radicale Rita Bernardini, ''si vede negata da 5 anni la sua applicazione in senso letterale. Non viene riconosciuta dai magistrati, che si arrogano un potere legislativo che non hanno''. Tra i sostenitori dell'iniziativa, promossa in prima battuta dal Movimento femminile parita' genitoriale, presieduto da Antonella Flati, e sposata da ''un intero movimento trasversale'' composto, tra gli altri, da magistrati e avvocati, c'e' anche il giornalista Tiberio Timperi, padre separato, che sul tema dell'affidamento condiviso – ha annunciato – ''ha rilasciato un'intervista a Bruno Vespa, per il suo prossimo libro''. ''I giudici devono spogliarsi dell'orientamento culturale che vede al centro della famiglia la madre – ha detto – e applicare la legge, dando pari dignita' a genitori e figli''.
