Cosa c’è nel libro che Alberto Stasi non vuole? «Foto oscene, no di certo», assicurano dal Corriere della Sera, eppure il biondino di Garlasco, assolto per il delitto della fidanzata Chiara Poggi ha diffidato gli autori dell’inchiesta.
Qual è la verità che Stasi non vuole divulgata «in ogni modo, luogo e forma», come scrive il suo legale, Giulio Colli, all’editore?
Fotografie segrete, particolari scabrosi o altri file nascosti della sua vita privata potrebbe essere alla portata di tutti. Quelle cartelle con materiale pedopornografico trovate dalla polizia sono uno degli incubi di Alberto.
La sua diffida riguarda anche questo retroscena del processo per cui è stato assolto? Il libro contiene «fotografie private e personali», ha risposto Stasi che ha diffidato il Corriere dalla pubblicazione del libro.
Eppure dal 13 agosto 2007 al giorno della sentenza, in due anni e quattro mesi, non ha mai lamentato i saccheggi alla sua vita familiare, non ha mai denunciato i giornali che hanno sbattuto in prima pagina le sue debolezze e i presunti vizietti su cui indagava la Procura di Vigevano.
«Alberto e Chiara. La verità di Garlasco» è scritto da Giusi Fasano con Erika Camasso, contiene racconti e analisi di Paolo di Stefano, Aldo Grasso e Alessandro Piperno sulle indagini, le perizie e le diverse fasi di un delitto rimasto senza assassino. Parte dall’epilogo: Alberto Stasi assolto, innocente. Ma forse non abbastanza?