MILANO – Aveva compiuto 74 anni quattro giorni fa. Ed oggi, venerdì 22 febbraio, è morto. Alberto Rizzoli, uno degli eredi della famiglia di editori, è stato trovato ormai agonizzante dal guardiacaccia della Garzaia di Villarasca nel comune di Rognano (Pavia), una tenuta di cui Rizzoli era stato proprietario.
Secondo gli accertamenti condotti dagli investigatori, Alberto Rizzoli si sarebbe sparato: è morto subito dopo il suo arrivo al pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia.
Nipote di Angelo Rizzoli e fratello di Alberto, nel 1974 era diventato amministratore delegato della società e anche presidente della cartiera di Marzabotto. Cinque anni dopo, in contrasto con Angelo, si era dimesso dalle cariche e aveva fondato il gruppo editoriale Quadratum, che pubblica fra l’altro La cucina italiana.
Nel 1983 era stato arrestato insieme al fratello con l’accusa di bancarotta ma era stato rilasciato dopo venti giorni e prosciolto definitivamente in fase di istruttoria. A questo punto Alberto aveva abbandonato l’editoria per dedicarsi alla gestione dell’azienda agricola nel pavese.
Nel 2015 aveva pubblicato però con il cugino Nicola Carraro il volume ‘Rizzoli, la vera storia di una grande famiglia italiana’, in cui racconta la storia della sua famiglia dal lato privato e la figura del nonno Angelo, cresciuto orfano dai ‘Martinitt’ a Milano, e morto miliardario, dopo aver fondato la casa editrice che porta il suo nome.
“Nascere Rizzoli alla metà degli anni Quaranta – aveva detto in un’intervista al Corriere della Sera nel 2013 dopo la morte del fratello – rappresentava un grande privilegio di cui sia Angelo che io ci siamo sempre resi conto. In generale – aveva aggiunto – penso che sull’intera storia di noi Rizzoli andrebbe fatta una chiarezza che non c’è ancora mai stata”.
Fonte: Ansa