Arrivano 300 pistole nuove di zecca, modello beretta 84, per i vigili urbani della Capitale. A consegnarle, simbolicamente, il sindaco di Roma Gianni Alemanno che però ammonisce: «Nessuno faccia il pistolero, fate in modo che nessun cittadino romano si senta solo e insicuro».
Alemanno ha ricordato davanti al comandante Angelo Giuliani che «avere un’arma in servizio è una responsabilità profonda, bisogna usarla solo in casi estremi e avere un atteggiamento ancor più disponibile per affrontare i problemi». «Molte armi sono ancora da consegnare – ha aggiunto il sindaco – perché è necessario un attentissimo lavoro di addestramento e bisogna procedere gradualmente. Anche se il passaggio è simbolico possiamo dire che da oggi – ha aggiunto – il corpo della polizia municipale è armato e in grado di difendersi anche nelle situazioni più rischiose».
«La polizia municipale ora – ha proseguito Alemanno – sarà in grado di svolgere fino in fondo il proprio lavoro, senza bisogno di essere scortati dalla polizia di Stato, come è avvenuto in molti casi, e in grado di difendersi dalle aggressioni. Il ruolo della polizia municipale crescerà nel tempo perché è la vera polizia di prossimità e noi vogliamo che questa crescita di funzioni venga accompagnata da una crescita di dotazioni. Quindi anche più attenzione sull’addestramento, sui locali sull’organico».
L’obiettivo, per il sindaco, è «avere una polizia municipale in grado di garantire la sicurezza dei cittadini di Roma». Riferendosi alla riforma in discussione in Parlamento sulla polizia locale Alemanno ha detto che «fino a ieri la polizia municipale di Roma era più indietro rispetto ad altre polizie municipali oggi noi l’abbiamo adeguata allo standard massimo consentito dalla legge».