PALERMO – C’è anche Alessandro Alfano, fratello dell’ex ministro della Giustizia e ora segretario del Pdl Angelino Alfano, tra i trentadue indagati dalla procura di Palermo per gli esami fantasma dell’Università palermitana.
L’ inchiesta, avviata un anno fa della Procura di Palermo, ipotizza i reati di falso, frode informatica e corruzione. Si indaga su tre impiegati accusati di aver agevolato un gruppo di laureati tra cui, appunto, il fratello trentaseienne dell’ex ministro, che ora è accusato di frode informatica. Per altri studenti i profili penali sono più gravi, si va dal falso alla corruzione.
Secondo i magistrati alcuni studenti, con l’aiuto di dipendenti infedeli degli uffici amministrativi, avrebbero fatto figurare nel loro libretto universitario esami in realtà mai sostenuti.I l sospetto è che dietro ci sia un giro di denaro. In ogni caso, le lauree sono da considerarsi a rischio.
La vicenda venne alla luce nel settembre del 2010 in seguito a una denuncia del rettore Roberto Lagalla che segnalò il caso di una laureanda scoperta poco prima della discussione della tesi: controlli incrociati evidenziarono infatti che la studentessa non aveva superato alcuni esami.
Le indagini si concentrarono sopratutto sulla facoltà di Economia e Commercio. Un’impiegata era stata immediatamente licenziata, altri due sospesi. Adesso sono emersi i nomi di tutti gli indagati compreso quello di Alessandro Alfano, che attualmente ricopre la carica di segretario generale della Camera di Commercio di Trapani e di Unioncamere Sicilia. I suoi legali, gli avvocati Grazia Volo e Nino Caleca, hanno smentito qualsiasi irregolarità’: ”Il nostro cliente ha sostenuto tutti gli esami e ha fiducia in un rapido accertamento della verità”.
