
MILANO – E’ stata “tutta colpa di Martina Levato“, la studentessa bocconiana che lo scorso 28 dicembre aggredì il suo ex, Pietro Barbini, sfregiandolo con l’acido. A puntare il dito contro di lei sarebbe stato il suo amante Alexander Boettcher, il broker tedesco già sposato con Gorana Bulog, ex miss Croazia. In realtà è stata lei, Martina, a scagionare lui: ha confessato e si è assunta tutta la responsabilità. E lui ha colto la palla al balzo: “Me lo hanno detto anche i miei compagni di cella: se lei ha detto che non c’entri perché ti tengono ancora in carcere?”. Forse perché quando è stato arrestato, in quella maledetta via Carcano, dove lui e Martina avevano attirato Pietro Barbini, impugnava un martello. E la sua “fidanzata”, come continua a chiamarla, gli aveva appena rovesciato in faccia un secchietto di acido.
A riportare le sue parole è Sandro De Riccardis sul quotidiano la Repubblica. Boettcher continua a professarsi innocente e si dice sicuro di uscire presto. Ma è preoccupato per il suo bambino, quello che Martina portava in grembo a sua insaputa da circa un mese. Teme che glielo portino via appena nato e che non vedrà mai più. Gorana, l’ex modella che sposò 7 anni fa, non sapeva nulla. Lo ha saputo dai giornali e le è crollato il mondo addosso. Boettcher mostra un velo di preoccupazione anche per lei:
“Con mia moglie era finita – si giustifica – Martina sapeva di Gorana, ma Gorana no, era all’oscuro di tutto. Mi dispiace per lei. Ho visto che dice che le ho distrutto la vita. Ma io volevo rivelarle che avevo una nuova fidanzata, e le avrei anche detto che Martina aspettava un bambino. Ma l’ho saputo soltanto quando sono stato arrestato, me l’hanno detto i poliziotti in questura: “Lo sa che Martina è incinta di un mese?”.
La prima persona che è andata a trovarlo in carcere è stata la madre. Dopo la visita ha avuto un leggero malore ed è svenuta. «Mi dispiace per Gorana, per mia suocera che mi ha sempre mostrato affetto, a Natale siamo stati tutti insieme. Mia madre mi ha porta- to la tuta e le scarpe, poi mi ha detto: “Tua moglie non la rivedrai più”. Mi fa male pensare di aver rovinato la vita a delle persone che mi volevano bene. Qui ho molto tempo per pensare, rifletto su tutto». […]
In questi giorni pensa molto a Martina. Una storia nata «non più di due anni fa», nel 2013. «Una normale frequentazione tra amici, poi da maggio ci siamo messi insieme». Quello che il ragazzo contesta è di essere stato lui a «manovrare» la studentessa della Bocconi. «Dai telegiornali ho sentito che i suoi parenti mi accusano di averla traviata, ma la verità è che erano loro a chiedermi di starle accanto, di andare a trovarla a casa e aiutare la figlia. Spesso mi invitavano a pranzo. Avevo un ottimo rapporto con loro, ma Martina non voleva che dicessi del mio matrimonio. Erano i suoi genitori a chiedermi di sostenerla».
Alexander ricorda, per esempio, quando Martina avrebbe tentato, «in Grecia», il suicidio. «Io non ero con lei, e me l’hanno fatto pesare». In realtà, dice ancora, «quando ho conosciuto Martina, lei era grassa e mi ha chiesto di aiutarla a dimagrire, visto che andavo in palestra. Ora sta bene, è dimagrita. Ma non ho fatto nient’altro». […] «Mi hanno definito un “Rambo”, hanno detto che incido sulla pelle delle ragazze. La scarnificazione — Alexander usa proprio questa parola per riferirsi alla A, l’iniziale del suo nome tatuata sulla guancia di Martina — l’ha voluta lei». Nega però di avergliela fatta lui.
«Ho anche un video che mostra chi gliel’ha incisa, l’unico a Milano che lo sa fare. Hanno detto che custodivo un arsenale in casa. Ma i coltelli che hanno sequestrato sono da collezione. Il cloroformio, invece, l’ho comprato al Carrefour Express, per pulirli. E poi quel ragazzo, Pietro, io non lo conosco nemmeno. Prima di quella sera, non l’avevo mai visto”.
