ROMA – Alitalia come Ryanair? Alberto Brambilla nel suo blog riferisce di una voce che gira sempre più insistente, ovvero che Alitalia farebbe pressioni sui suoi comandanti per risparmiare carburante, o meglio, per essere parchi nel immettere negli aerei il carburante in eccedenza (quello che si usa in caso di emergenze). C’è crisi, la benzina costa, e ognuno, a quanto pare, rimedia all’inconveniente come può.
Quest’estate un’altra grande compagnia, la Ryanair, era stata bersagliata dalla stessa accusa: dopo due atterraggi di emergenza in Spagna, i sindacati avevano alzato la voce sostenendo che la compagnia aerea irlandese faceva loro delle pressioni per imbarcare il quantitativo di carburante giusto giusto per fare il viaggio. Se il viaggio va bene, in questa circostanza, nessuno si accorge di niente, ma basta una turbolenza di più o una fila all’atterraggio e la questione inizia a diventare più pericolosa.
La stessa accusa rivolta alla Ryanair ora viene rivolta all’Alitalia. Alcuni sindacati sostengono che i piloti, riporta Alberto Brambilla sul suo blog, sono incentivati economicamente a risparmiare sul carburante extra (il quantitativo necessario, oltre a quello ordinario, per gestire prolungati ritardi). Non solo, sembra che alcuni membri dello staff di Alitalia, chiedano telefonicamente informazioni ai comandanti sui motivi dell’aggiunta di carburante.
Qui di seguito riportiamo una lettera della Fit Cisl piloti, riportata da Alberto Brambilla sul suo blog:
Alcuni Com.ti nostri associati ci hanno riportato casi di telefonate informali da parte di esponenti dello Staff Aziendale, tendenti a richiedere giustificazioni in merito alle quantità di carburante imbarcate durante la normale attività di linea.
Abbiamo prontamente contestato tale inaccettabile comportamento ai competenti Enti della Compagnia, in quanto lesivo della vigente normativa Legislativa e Contrattuale e potenzialmente pericoloso, perchè potrebbe condizionare indirettamente la serena valutazione da parte degli equipaggi sulla corretta quantità di carburante da imbarcare in relazione allo specifico scenario operativo di ogni tratta.
Qualora tali episodi non dovessero cessare immediatamente, non esiteremo a denunciare questa situazione alle competenti autorità.Invitiamo pertanto tutti i Comandanti, qualora ricevessero tali improprie richieste telefoniche di giustificazioni in materia di extra fuel, a non fornire alcun chiarimento verbale e ad informare tempestivamente i propri Rappresentanti Sindacali.
Le voci sulle pressioni di Alitalia sui piloti, in particolare, si sono fatte sempre più insistenti dopo che l’Espresso pubblicò un pezzo sostenendo che un aereo Alitalia Roma-Palermo fosse atterrato in emergenza per mancanza di carburante. A tal proposito Alitalia smentì tutto e scrisse questa lettera, il cui ultimo capoverso sembra confermare quantomeno le telefonate ai comandanti:
Caro Direttore,
sulla sicurezza non si scherza.
Siamo molto stupiti nel constatare, leggendo il “Riservato” di questa settimana, che anche su un tema così importante l’Espresso non abbia sentito il bisogno di chiamarci per avere la nostra posizione su un argomento che ci riguarda.
Se lo avessero fatto , avremmo spiegato quello che abbiamo detto a tutti i numerosi quotidiani siciliani e bolognesi che ci hanno chiamato in occasione del fatto che loro riportano.
In breve, nella vostra rubrica, si sostiene che un volo Alitalia da Bologna a Palermo abbia chiesto di atterrare in emergenza carburante a Palermo perché, per risparmiare, portiamo poco carburante a bordo. Sono affermazioni di una enorme gravità e poiché i fatti sono stati completamente travisati , ci teniamo a ristabilire la verità fin nei minimi dettagli perché per noi la “Sicurezza dei voli” è al primo posto nei nostri impegni e nessuno può metterla in dubbio senza permetterci di spiegare.Il volo AZ1332 di Alitalia è partito in perfetto orario dall’aeroporto di Bologna alla volta di Palermo. Pochi minuti prima di atterrare è stato bloccato dal controllo del traffico aereo che aveva chiuso l’aeroporto a causa di una perdita di carburante da un velivolo Ryanair.
L’ aereo ha continuato a “circuitare” sopra Palermo per circa 20 minuti, che non sono pochi considerando il volo di un’ora. A questo punto i nostri piloti hanno iniziato a dirigersi verso Trapani per atterrare quando il controllo del traffico aereo ci ha comunicato la riapertura dell’aeroporto di Palermo. Ma quando mancavano meno di tre minuti all’atterraggio, la torre di controllo ha nuovamente comunicato la chiusura dell’aeroporto che in realtà non era mai stato riaperto, nonostante l’emergenza fosse rientrata, per incomprensioni tra operatori aeroportuali.
A quel punto per atterrare in un aeroporto “tecnicamente” chiuso Alitalia ha dovuto dichiarare emergenza, nonostante il quantitativo di carburante fosse più che sufficiente anche per raggiungere l’aeroporto di Trapani.
Sull’inconveniente abbiamo inviato relazione all’Enac e abbiamo ricevuto le scuse dagli Enti responsabili per il loro errore.
Per quanto riguarda invece il nostro progetto di Incentivazione Fuel Management, non c’è nulla di riservato, e possiamo sottolineare che con questo progetto ci uniformiamo alle pratiche seguite dai best performer a livello mondiale con l’unica differenza che noi premiamo le categorie che meglio performano.