Allarme zecche nei boschi del Triveneto: “invasione” da Asia ed est Europa

Allarme zecche nei boschi del Triveneto: “invasione” da Asia ed est Europa

MILANO – E’ allarme zecche nei boschi del Triveneto. Le zecche trasmettono la meningoecefalite e vengono dall’Asia e dall‘Europa dell’est. Le autorità sanitarie europee hanno per questo motivo chiesto all’Italia di inserire fra le malattie ‘notificabili’ la Tick borne encephalitis (Tbe) causata dalla zecca Ixodes Ricinus. La malattia trasmessa dalle zecche in Italia è comunque una forma più leggera di quella delle zecche dell’Europa dell’est.

Fabrizio Pregliasco, del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Milano, ha spiegato: “Gli anticorpi contro questa malattia virale, trovati in quantità minime (0,1%) nel sangue della popolazione dell’Appennino tosco-emiliano. Sono stati trovati nel 4,3% di quella residente nelle zone boschive di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Significa che una quota importante di quella popolazione ha avuto un contatto, con o senza conseguenze, con questa zecca”.

E’ una patologia emergente (80 casi in Italia dal 2000 e oggi circa 30 all’anno) ed è anche sottostimata, perché i due terzi di coloro che vengono morsi da questo acaro (per lo più senza che il soggetto se ne accorga), hanno reazioni simili a quelle di una banale influenza che si esaurisce in un paio di settimane.

Pregliasco ha poi aggiunto: “Ma in un 30% di casi successivamente subentra una seconda fase con l’interessamento del sistema nervoso centrale (encefalite) e possibili danni permanenti e invalidanti. Nell’1-2% dei casi è mortale”. Non esiste una cura, ma prevenire la Tbe è possibile, con un vaccino costituito da tre iniezioni che proteggono al 98% per 5 anni. L’esperto consiglia un abbigliamento adeguato impregnato di spray repellente.

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