ROMA – Il pericolo valanghe resta moderato su tutto l'arco alpino: lo rende noto il Corpo Forestale dello Stato.
In particolare in TRENTINO ALTO ADIGE, nel settore delle Alpi Venoste-Passirie, il grado di pericolo e' moderato e i punti di maggior pericolo sono rappresentati dai lastroni di neve ventata nelle zone sottovento in canaloni, conche e avvallamenti, al di sopra dei 2.200 metri di quota.
Nel resto del settore il pericolo valanghe e' debole. Sulle Dolomiti Nord-Occidentali, il pericolo valanghe e' debole, mentre sulle Dolomiti Nord-Orientali e' moderato e il distacco e' possibile soprattutto con un forte sovraccarico oltre i 2.000 metri di quota.
In VALLE D'AOSTA il pericolo valanghe nelle ore centrali della giornata, soprattutto sotto i 2.500 metri, e' generalmente debole, ma aumenta con il riscaldamento diretto del sole. In quota, soprattutto sul settore occidentale, viste le maggiori quantita' di neve al suolo e la presenza di vecchi accumuli eolici, il distacco di valanghe risulta talvolta possibile gia' con debole sovraccarico. Pertanto il grado di pericolo per tutto il settore occidentale rimane moderato mentre per il rimanente settore si attesta a debole.
In PIEMONTE il grado di pericolo e' moderato, dove l'innevamento risulta scarso o assente alle quote inferiori ai 1.800 metri.
In LOMBARDIA il pericolo valanghe e' moderato sulle Alpi Retiche e Orobiche per possibili distacchi di piccole valanghe spontanee e/o provocate con un forte sovraccarico. Sull'Appennino Pavese e sulle Prealpi lombarde il grado di pericolo e' debole.
In tutto il VENETO, il grado di pericolo e' generalmente debole ed assume localmente valore superiore moderato oltre i 2.700-2.900 metri nei settori Dolomitici.
Pericolo valanghe moderato anche in SICILIA e in ABRUZZO, dove nella parte orientale e sud orientale del settore a maggiore innevamento (Majella e Cinquemiglia) il pericolo e' moderato, per la presenza di neve fresca.
Scende a debole nella sezione settentrionale, occidentale e sul MOLISE dove sono presenti isolate zone pericolose oltre i 2.000 metri sul Gran Sasso- Monti della Laga e sull'Appennino Molisano. E' debole nel resto delle aree montane della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni.
Il Corpo forestale dello Stato invita ad informarsi sempre sulle condizioni meteo e sull'eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna.
