BOLZANO, 13 MAG – In trecentomila hanno riempito fino all'inverosimile le strade di Bolzano, il triplo dei centomila abitanti della citta' altoatesina che ha accolto con simpatia e mettendo da parte le polemiche gli alpini che hanno celebrato il rito annuale dell'adunata nazionale. E' stata una festa di popolo e per un giorno sono finite in secondo piano le contrapposizioni etniche.
Lo ha sottolineato il governatore Svp Luis Dunrwalder: ''Avevo avuto qualche timore – ha detto – che l'adunata degli alpini venisse strumentalizzata da alcuni, della destra italiana o tedesca. Ma cosi' non e' stato: i nazionalismi sono stati messi da parte, perche' gli alpini sono venuti per festeggiare''. E dal successo della giornata e' scaturito subito un invito: ''Di sicuro – ha affermato il governatore – non passeranno altri 60 anni prima che la citta' ospiti un'altra edizione di questa manifestazione''.
L'organizzazione 'teutonica' altoatesina ha lavorato per mesi all'appuntamento, affiancata alla collaudata macchina dell'Associazione nazionale alpini: ne e' venuta fuori una festa sulla la quale nessuno ha avuto da ridire, in questa terra dove vive una forte minoranza di lingua tedesca che non ha battuto ciglio di fronte alle migliaia di tricolori a sventolare per le strade della citta'. All'adunata ha preso parte anche il ministro della difesa Giampaolo Di Paola, assalito dai cronisti che gli chiedevano delle ultime polemiche sull'eversione: ''L'Adunata nazionale degli alpini – ha detto – non e' l'occasione di parlare di queste cose, ma tutti assieme sconfiggeremo eventuali rigurgiti del terrorismo. Gli alpini ci danno un grande esempio, sono l'immagine dell'Italia, un simbolo di coesione e di solidarieta'''.
Gli alpini hanno marciato per ore ed ore in un'ala di pubblico e tantissimi applausi hanno accolto un plotone del battaglione San Marco che ha aperto, subito dopo le associazioni dei reduci, la kermesse bolzanina. Sulle tribune e' stato esposto uno striscione con la scritta ''Gli alpini al fianco dei maro''', a richiamare l'attenzione sui due militari della forza di sbarco della Marina , Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti in India.
