ROMA – “Il 65% di differenziata entro il 2014? Mi sembra un obiettivo irraggiungibile”. Così Salvatore Cappello, amministratore delegato di Ama, smentisce le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Corrado Clini sulla raccolta differenziata a Roma. Cappello spiega che la differenziata è ferma al 25% e motiva la sua smentita: “Del resto a Milano, dove il “porta a porta” si fa da anni, la differenziata oggi è al 35%. Se a Roma riuscissimo a raggiungere il 50 tra un anno e mezzo sarebbe un risultato straordinari”. Questo dunque l’obiettivo di Ama, elaborato in collaborazione con il Consorzio nazionale Conai che si occupa di riciclo e riuso, per smaltire le 4 mila tonnellate di rifiuti al giorno prodotte dai romani.
Cappello ha detto: “Entro maggio Roma avrà un nuovo programma di differenziata che semplificherà la situazione partendo da una analisi del territorio e dei vincoli esistenti. Comunque sceglieremo complessivamente due metodi di raccolta, oltre a quello più specifico per il centro storico. La differenziata costa molto di più che gettare tutto in una discarica ma in questo conteggio vanno considerati i maggiori introiti che si incassano dal Conai con la vendita dei materiali riciclati, ma gli aspetti economico-finanziari contano molto e a faremo tutto il possibile per evitare di pesare sulle tasche dei cittadini”.
L’Ama sta dunque valutando insieme ad Acea la realizzazione di un impianto Tmb, Trattamento meccanico biologico, a Paliano. Oltre ad Acea l’Ama sta prendendo contatti con aziende private per potenziare il sistema di impianti, tra cui la realizzazione di un termovalorizzatore ad Albano. Capello spiega: “I prossimi due anni saranno cruciali per il cambiamento e l’evoluzione del sistema rifiuti a Roma. Se non saremo capaci di essere protagonisti, l’Ama correrà grandi rischi”.