ROMA – L’Ama appalta tutto, anche le pulizie di “casa”. L’azienda pubblica che si occupa della raccolta dei rifiuti e della pulizia di Roma, infatti ha appaltato ad aziende esterne, le operazioni di pulizia delle proprie sedi, ben 45. Un’operazione con un costo da 19 milioni di euro. Cifra che, come riporta Sergio Rizzo per il Corriere della Sera, è la stessa che il Comune di Roma incasserà di Ici dalla Chiesa.
E’ strano in effetti vedere un’azienda che si occupa di pulizia e raccolta dei rifiuti, perlopiù pubblica, rivolgersi ad “altri”, con costi esorbitanti, per farsi pulire le proprie sedi. E’ un po’ come se un meccanico portasse la propria auto in un’altra officina, un idraulico chiamasse un “collega” per farsi sistemare il tubo otturato in casa, etc. etc.
Ma all’Ama evidentemente non conoscono crisi, almeno in apparenza. Basti pensare che i dipendenti totali sono quasi 8mila, 31 i dirigenti. E in un mondo nel quale le aziende licenziano, l’Ama assume a ritmi record . Dal 2008 al 2010 gli organici sono aumentati del 24%, ben 1.518 unità in più. Ma non è tutto oro quello che luccica: a fine 2010 l’azienda aveva 620 milioni di debiti.
Ma oltre alla tanto contestata procedura per l’affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione e mantenimento del decoro delle sedi, c’è quella per la raccolta e il trasporto giornaliero dei rifiuti solidi urbani prodotti nei campi nomadi e per gli interventi di bonifica all’interno e all’esterno degli stessi campi, 477mila euro più Iva per una durata di 18 mesi. Ancora: 3 milioni e 960mila euro più Iva se ne vanno per una gara suddivisa in cinque lotti per servizi di disinfestazione, disinfezione, derattizzazione, sanificazione e cura del verde nel comune di Roma e in altri comuni del Lazio per 18 mesi. Tutti appaltati a società esterne.
