GARLASCO – “Quando vogliono creare un mostro, se non trovano nulla di segreto o di particolare, se lo inventano”: lo ha capito suo malgrado Andrea Sempio, il giovane indagato nel caso del delitto di Chiara Poggi, la ventiseienne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007. Sempio è stato ospite della trasmissione Quarto Grado insieme al padre Giuseppe e ai suoi avvocati Federico Soldani, Simone Grassi e Massimo Lovati. Per l’omicidio, l’allora fidanzato della vittima Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.
La difesa del giovane – che si è sempre dichiarato “innocente” – ha presentato lo scorso dicembre una perizia genetica, che dimostrerebbe come il Dna ritrovato sotto le unghie della ragazza sarebbe compatibile con quello di Sempio, amico del fratello di Chiara. La Corte d’Appello di Brescia, però, ha dichiarato il “non luogo a provvedere” per la revisione del processo nei confronti di Stasi.
Nella lunga intervista realizzata da Gianluigi Nuzzi, Sempio ricostruisce come la sua vita sia cambiata. “L’ho saputo la mattina del 22 o 23 dicembre: ero a casa mia e ad un certo punto abbiamo iniziato a vedere tante persone davanti a casa con telecamere e macchine fotografiche. Dopo poco, il mio cellulare ha iniziato a squillare e i miei amici mi chiedevano: “Andrea, cosa sta succedendo?”. Io non sapevo niente. Poi ad un certo punto la mia faccia è comparsa in televisione insieme al mio nome e cognome e da lì l’incubo”.
Andrea Sempio è amico del fratello di Chiara Poggi, Marco. In questi ultimi mesi “Marco mi è stato vicinissimo, sia lui che la sua famiglia”. Sempio è finito indagato ma non ha ricevuto un avviso di garanzia. Per quanto riguarda Stasi “quello che so di lui arriva attraverso la televisione e i giornali. Avendola vissuta anch’io, questa vicenda, so che molte cose che vengono dette possono o non essere vere o essere vere e travisate. Finché non lo conosco di persona, su di lui non ho un’opinione”.
“Nella testa di molte persone ormai sono molto più di un sospettato: alcune persone – ha detto Sempio – hanno ormai la convinzione che sia io il responsabile. Sono quelle persone che mi mandano messaggi di offese, insulti e minacce. Riuscire a correggere questa cosa sarà parecchio difficile”. Sempio non ha paura di essere arrestato: “visto come si sta mettendo la situazione, francamente non credo che questo possa avvenire”. Gli avvocati hanno ribadito che “questa investigazione difensiva è stata sommaria, suggestiva, approssimativa e rasenta il falso ideologico”. Andrea non pensa ancora a un eventuale risarcimento: “innanzitutto vediamo di uscire da questa situazione, poi si penserà al risarcimento e tutto il resto”.