ROMA, 19 MAR – ''Un accordo e' possibilissimo, basta togliere questa impuntatura, questa norma sui licenziamenti disciplinari che non c'entra assolutamente niente con l'economia, con la flessibilita', con i posti di lavoro. E' una pura questione di potere''. Lo afferma Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, in un'intervista alla Stampa.
''Il ministro Fornero sa bene che sui contenuti importanti della riforma ci sono state larghe convergenze. Non siamo d'accordo sull'articolo 18'', ribadisce Angeletti. ''La questione dei licenziamenti disciplinari riguarda solo i rapporti di potere in azienda tra l'impresa e il lavoratore. Oggi, in Italia, non ci sembra che le imprese siano in una condizione di inferiorità . Anzi, ci pare che siano in una condizione di forza nei confronti dei loro dipendenti, e non c'e' nessuna ragione per squilibrare questi rapporti ancora di piu' a favore dell'impresa''.
Il leader della Uil torna a chiedere di ''mettere per iscritto quali sono le cause per cui un lavoratore puo' rischiare di essere licenziato''. Non farlo, sostiene, serve ''per avere le mani libere, perche' si vuole far si' che in azienda il capo ti possa dire: guarda che ti posso licenziare, quindi non rompere e sta attento''.
Sulla posizione di Bonanni, ''Raffaele teme che senza un accordo nel governo possano prevalere le spinte piu' radicali e la norma sia persino peggiore'', commenta Angeletti. ''E' un ragionamento che fila, ma ci sono cose che io non sono disposto ad accettare''.