Cronaca Italia

Angelo Corbo, uno dei poliziotti sopravvissuti alla strage di Capaci: “Falcone era ancora vivo e ci chiedeva aiuto con lo sguardo”

“Dovevamo accompagnare Falcone a Favignana a vedere la mattanza dei tonni. Ma l’abbiamo vista in anticipo la mattanza. E i tonni eravamo noi”. Lo racconta Angelo Corbo, uno dei poliziotti sopravvissuti a Capaci, in un’intervista contenuta nelle nuove puntate di Mattanza, il podcast sulle stragi del ’92, che saranno pubblicate venerdì 20 maggio.

Il poliziotto faceva parte della scorta di Giovanni Falcone e occupava un posto all’interno della blindata che seguiva l’auto del magistrato. Corbo ricorda ancora benissimo quello che ha provato quel giorno.

Le parole di Angelo Corbo

“La mia sensazione è quella di planare, alzarci completamente da terra. Poi ricadere violentemente in quello che rimaneva dell’asfalto e continuare a sentire questi grandi rumori di massi, macigni che ci cadevano addosso”, spiega. Poi racconta gli attimi immediatamente successivi all’esplosione: “Il cratere è indescrivibile, si è aperto un enorme vulcano e non si riusciva a vederne la fine. Ricordo un’atmosfera spettrale, lunare, tutto sembrava tranne che un’autostrada”.

Corbo e gli altri due colleghi che viaggiavano con lui – Paolo Capuzza e Gaspare Cervello – rimangono feriti, ma scendono subito dall’auto con l’obiettivo di andare a proteggere Falcone da un possibile secondo attacco.

“Siamo tutti sanguinanti, doloranti. Io avevo il naso rotto, quindi perdevo sangue. In ogni caso ci armiamo, ognuno come poteva. Ricordo Capuzza che scende dalla macchina e impugna la pistola con un braccio fratturato”.

In queste condizioni i tre poliziotti si dirigono verso l’auto di Falcone, che è ancora vivo.

“Ci mettiamo a fare scudo intorno alla macchina e vediamo l’espressione degli occhi di Falcone che era in vita. Ci guarda fissi: ricordo che non aveva sangue sul volto o alcuna traccia visibile di ferite. Falcone continua a guardarci e con gli occhi chiede aiuto. Ma noi quell’aiuto non lo riuscivamo a dare”.

Dopo la strage il poliziotto ha raccontato di avere appreso della morte di Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – i colleghi che occupavano la prima auto di scorta del corteo – solo molte ore dopo, in ospedale:

“Pensavamo che fossero riusciti a passare, schivando l’esplosione. Io credevo che a chiamare i soccorsi fossero stati proprio loro. Ma non era così e a darci questa notizia tremenda fu un infermiere, che ci disse semplicemente: voi siete stati fortunati, dei vostri colleghi è stato trovato ben poco “.

Il podcast Mattanza

Scritto e ideato dal giornalista Giuseppe Pipitone, Mattanza è un podcast prodotto dal Fatto Quotidiano: nelle prime quattro puntate racconta i misteri ancora oggi irrisolti sulla strage di Capaci. Si può ascoltare gratuitamente su ilfattoquotidiano.it e su tutte le principali piattaforme (Spotify, Apple podcasts e Amazon music). 

Published by
Gianluca Pace