ROMA – In Lombardia la ‘ndrangheta ”si รจ diffusa non attraverso un modello di semplice imitazione, nel quale gruppi delinquenziali autoctoni riproducono modelli organizzativi e di azione dei gruppi mafiosi, ma attraverso un vero e proprio fenomeno di colonizzazione, cioรจ di espansione su un nuovo territorio, organizzandone il controllo e gestendone i traffici illeciti, conducendo alla formazione di uno stabile insediamento mafioso”. E’ quanto si legge nella relazione annuale della Direzione nazionale antimafia.
La ‘ndrangheta in Lombardia, nota la Dna, ”ha ‘messo radici’, divenendo col tempo un’associazione dotata di un certo grado di indipendenza dalla ‘casa madre’, con la quale perรฒ comunque continua ad intrattenere rapporti molto stretti e dalla quale dipende per le piu’ rilevanti scelte strategiche”. In altri termini, prosegue la relazione, ”in Lombardia si รจ riprodotta una struttura criminale che non consiste in una serie di soggetti che hanno semplicemente iniziato a commettere reati in territorio lombardo; ciรฒ significherebbe non solo banalizzare gli esiti investigativi a cui si รจ potuti giungere con le indagini collegate, ma anche contraddire la realtร che attesta tutt’altro fenomeno e cioรจ che gli indagati operano secondo tradizioni di ‘ndrangheta: linguaggi, riti, doti, tipologia di reati sono tipici della criminalitร della terra d’origine e sono stati trapiantati in Lombardia dove la ndrangheta si รจ trasferita con il proprio bagaglio di violenza”.
