ROMA – “Non posso andare ad Aosta, farò ricorso al Tar”. Antonio Ingroia definisce “palesemente illegittima” la delibera del Csm che lo ha destinato come magistrato ad Aosta e gli ha impedito di accettare l’incarico presso Riscossione Sicilia spa offerto dal governatore siciliano Rosario Crocetta. Il Fatto Quotidiano riporta le parole dell’ex pm di Palermo, che spiega come la sua candidatura fosse per Torino ed Aosta, dunque per legge non potrà svolgere il ruolo di magistrato nemmeno nella destinazione decisa per lui dal Csm.
Ingroia spiega che anche la destinazione di Aosta è “illegittima”:
“Da un’attenta lettura del provvedimento, della delibera del Csm e delle disposizioni vigenti, mi pare palesemente illegittima la delibera perché la circolare dice che io non potevo essere destinato a un ufficio compreso nel distretto dove ero candidato – ha affermato Ingroia – siccome ero candidato a Torino e Aosta fa parte del distretto di Torino non posso essere destinato neppure ad Aosta”.
Come lo stesso Ingroia ha spiegato, gli unici incarichi che avrebbe potuto ricoprire dopo la sua candidatura con Rivoluzione civile alle elezioni politiche di febbraio 2013 sono presso la procura nazionale antimafia o la Cassazione, essendo in possesso sia del titolo per concorrere nelle due posizioni che dell’anzianità.
Ora l’ex pm di Palermo si dice pronto a presentare ricorso al Tar, scrive il Fatto Quotidiano:
“Ingroia potrà ricorrere davanti alla giustizia amministrativa anche per opporsi all’altra delibera, quando questa sarà ratificata dal plenum, con cui la terza commissione gli ha negato la possibilità di accettare l’incarico offerto dal governatore siciliano Rosario Crocetta per guidare Riscossione Sicilia. Il leader di Rivoluzione Civile, ora Azione Civile, spera di non essere posto davanti a ultimatum. “Mi auguro che il Csm non acceleri i tempi per non consentirmi di fare ricorso al Tar”, ha concluso l’ex pm”.