PALERMO – Il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, replica alle parole del senatore Marcello Dell’Utri che, apprendendo di essere indagato per estorsione ai danni di Silvio Berlusconi aveva definito i pm di Palermo ed in particolare Ingroia, “pazzi e morbosi”. “Oggi un imputato, il senatore Marcello Dell’Utri, mi ha definito pazzo e devo dire che a volte mi ci sento – ha scherzato Ingroia – Mi piace essere un po’ pazzo come Paolo Borsellino perché continuo a credere nella possibilità che, nonostante tutto, si possa raggiungere la verità sui grandi misteri del nostro paese”. Ingroia lo ha detto intervenendo alle commemorazioni organizzate per il ventesimo anniversario dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino.
Con una immagine parla dei progressi investigativi sulle stragi del ’92 e sulla trattativa Stato-mafia: “Dopo vent’anni si può dire che nelle indagini sulle stragi e sulla trattativa siamo entrati nella stanza della verità. Mi aspettavo, però, di trovarla illuminata, invece era buia e ci siamo accorti che qualcuno aveva sbarrato le finestre”.
Polemicamente il magistrato ha aggiunto: ”in questa stanza siamo da soli, con delle candele. Sinceramente ci aspettavamo un maggiore rispetto del nostro lavoro”.
”E’ scandaloso – affonda Ingroia – che non si sia mai istituita alcuna commissione che indaghi sulle stragi del ’92 e del ’93 e sulla trattativa Stato-mafia”. Poi una stilettata anche al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “La politica faccia un passo avanti – ha aggiunto – e nessuno chieda ai magistrati di fare, invece, passi indietro perché noi proseguiremo nella ricerca della verità”.
All’iniziativa partecipano circa 200 persone: cittadini, magistrati e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.