GROSSETO – Il carabiniere Antonio Santarelli, fu ucciso a bastonate la mattina del 25 aprile 2011 solo perché aveva fermato l’auto di un gruppo di ragazzi diretti ad un rave party a Sorano. I tre ragazzi, all’epoca minorenni, due maschi e una femmina, sono stati rinviati a giudizio in concorso per omicidio volontario. Sono accusati di aver aggredito, insieme a Matteo Gorelli, unico maggiorenne all’epoca, due carabinieri della Compagnia di Pitigliano (Grosseto), uno dei quali, Santarelli, è morto dopo un anno di coma.
I tre ragazzini non intervennero per fermare il loro amico che con un bastone ha mandato in coma l’appuntato scelto dei carabinieri ferendo anche il suo collega Domenico Marino. Il carabiniere Santarelli è morto, Marino ha perso un occhio, Gorelli sta scontando i venti anni di condanna nella comunità milanese di don Mazzi.
I tre minorenni sono stati rinviati a giudizio dal giudice del tribunale dei minori Maria Serena Favilli su richiesta del procuratore capo Massimo Floquet. L’udienza è stata fissata il 15 ottobre del 2014.