ANCONA – Ritrovato il telefonino di Antonio Tagliata, il 18enne accusato dell’omicidio della madre della fidanzata sedicenne e di aver ferito gravemente il padre di lei ad Ancona. Il cellulare è stato rinvenuto venerdì mattina in un parco fra via Tiziano e via Buonarroti ad Ancona. Il giovane se ne era disfatto durante la fuga.
A segnalare la presenza dell’apparecchio ai carabinieri sono stati alcuni operai comunali addetti al verde urbano. Il telefono è completo di batteria ma privo di sim. Sarà sottoposto con un’integrazione di perizia agli accertamenti dello stesso esperto informatico, l’ing. Giuseppe Dezzani, incaricato della verifica sui pc e il cellulare della fidanzata sedicenne di Antonio.
I due giovani sono accusati dell’omicidio volontario aggravato di Roberta Pierini, la madre della ragazza, e del tentato omicidio del padre, Fabio Giacconi, ricoverato in coma in ospedale. La coppia di adulti si opponeva alla relazione fra i due e il 7 novembre è stata aggredita in casa, in via Crivelli, a colpi di calibro 9X21 al culmine di quello che i due ragazzi hanno descritto ai pm come un ”tentativo di chiarimento”.
Dopo la sparatoria, Antonio Tagliata e la 16enne erano scappati a piedi e gettato l’arma e le 86 munizioni in dotazione in un cassonetto di via Buonarroti. Il materiale, compreso un giubbotto, è stato poi recuperato grazie alla testimonianza dello stesso diciottenne, ma finora mancava all’appello il cellulare. Un tassello importante per ricostruire le chiamate, gli sms, i messaggi su whatsapp e i social network risalenti alle fasi precedenti e subito successive all’omicidio. Dezzani, già perito del caso Yara, svolgerà gli accertamenti come atto irripetibile. Consulente di parte per la difesa della ragazza è l’analista forense Luca Russo.
Dopo l’omicidio Antonio Tagliata e la ragazza hanno raggiunto in autobus la stazione di Falconara marittima. Con una sosta, così ha raccontato il 18enne al pm dei minori andato a interrogarlo nel carcere di Camerino, nella chiesa falconarese dei francescani, per ”chiedere perdono a Dio di quello che avevo fatto’‘.
La sedicenne è detenuta nell’istituto di pena minorile di Napoli e, per la prima volta, ha ricevuto la visita di alcuni familiari autorizzati dal magistrato: altri parenti li incontrerà il 22 novembre, giorno in cui compirà i 16 anni. Non è escluso che anche il pm Laurino possa prossimamente recarsi in Campania per sentirla.
Gli inquirenti sono già in possesso dei tabulati delle telefonate fatte dai telefoni dei ragazzi (anche tra di loro) che aiuteranno a ricostruire gli attimi drammatici precedenti e successivi alla sparatoria: dalla successione e dal tipo di chiamate, insieme ai risultati degli altri esami scientifici in via di espletamento, si attendono ulteriori elementi utili per l’indagine.
Gli altri accertamenti tecnici (sul giubbotto di Tagliata e sull’arma) verranno condotti dai Ris di Roma. La procura valuta anche una perizia calligrafica sui tre biglietti lasciati da Antonio a casa sua: in uno il giovane chiede scusa e preannuncia che si toglierà la vita, nel secondo confessa l’omicidio dei Giacconi, nel terzo si smentisce e scrive che dopo l’omicidio scapperà.