ROMA – Contratti pubblici e Asl: è bastato fare un controllo su questo argomento per scoprire irregolarità nella stragrande maggioranza del campione analizzato. Su 42 Asl al vaglio dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici sono state trovate irregolarità negli affidamenti per 35 di esse. Servizi affidati alle stesse cooperative esterne anno dopo anno, nonostante la legge (nazionale e comunitaria) vieti questa prassi che favorisce solo alcuni, escludendo gli altri.
Lo rende noto l’Autorità dopo aver concluso l’indagine (partita a luglio 2010) sugli affidamenti di servizi socio-sanitari ed educativi da parte delle Aziende sanitarie locali nell’ambito della quale sono stati esaminati in totale 291 contratti per un importo complessivo di 311 milioni di euro.
Dai primi dati raccolti emerge che le irregolarità toccano indistintamente Nord e Sud. Affidamenti che non rientravano nei limiti di importo e di oggetto, nella maggior parte dei casi, per i quali sono stati avviati procedimenti istruttori. Ecco le Asl “bocciate” dall’Autorià: Avellino, Teramo, Sulmona, Verona 20, Latina, Umbria 3, Veneto 7, Forlì, Monza e Brianza, Catania 3, Veneto 13, Vicenza 6, Cesena, Siena 7, Vercelli, Medio Friuli, Rimini, Reggio Emilia, Veneto 10, La Spezia, Prato, Alta Padovana, Livorno, Brindisi, Roma C, Lecco, Roma D, Belluno, Treviso, Napoli 1, Empoli, Pescara, Napoli 2, Torino Chivasso, Sassari, Verona, Roma F, BAT (Barletta-Andria-Trani), Massa Carrara, Caserta, Padova, Asur Marche. L’Avcp ha emanato un atto per richiamare le Asl al rispetto della normativa nazionale e comunitaria.