FIRENZE, 23 DIC – Nella polemica sul presunto mancato pagamento dell'Ici da parte di enti legati alla Chiesa c'e' ''troppa approssimazione'', secondo l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori.
''Ho letto sui giornali cifre inattendibili, ad esempio quando si parla degli episcopi, che sarebbero 118: in realta' sono molti di piu'. Come vedete – ha aggiunto – non contesto queste cifre indicando che sono minori, anzi.
Ma cio' che emerge e' che questa confusione viene fatta diventare qualcosa di strumentale e fazioso che viene sfruttata per mettere in crisi gli enti ecclesiastici e, di conseguenza, le loro attivita' nella societa''.
''La diocesi di Firenze non elude certo il fisco. Il Convitto della Calza – ha aggiunto riferendosi ad una struttura utilizzata per ospitalita' e convegni – paga l'Ici con la riduzione prevista per le strutture storico-artistiche. E l'Ici viene pagata per gli immobili gestiti dall'istituto per il sostentamento del clero''.
''Ci vuole intelligenza nella carita' – ha poi detto – e cioe' la consapevolezza che quanto che viene dato e' sempre per il bene comune. Chi la riceve non la riceve dalla Chiesa, che non ha beni. Le risorse sono del popolo che ce le affida attraverso il meccanismo dell'8 per mille o con l'elemosina. Sono soldi che riceviamo dalla gente e che la Chiesa distribuisce alla gente. Qui' – ha concluso – non c'e' l'oro''.
