E’ presidente del parco dal 1999, cioè da quando è stato costituito, dopo che nel 1997 l’Unesco ha inserito le Cinque Terre nel Patrimonio dell’ Umanità. E’ anche membro della giunta esecutiva della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi)e del Direttivo Nazionale di Legambiente. Tra i fondatori della Libera Associazione per la tutela di Tramonti e Fondatore di Symbola, ha subito da poco un trapianto, ed è testimonial Aido: ha voluto aprire un punto di informazione sulle donazioni, sulla via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola.
La replica di B0nanini. Una sorta di autodifesa da parte del presidente del Parco delle Cinque terre Franco Bonanini, compare in una lettera pubblicata stamani dal Corriere della Sera nello spazio “Interventi e Repliche”. Bonanini contesta ”alcune inesattezze” di un articolo pubblicato il 26 settembre e intitolato ‘I veleni del Corvo delle Cinque terre’. Secondo Bonanini non è vero che la procura ”ha messo sotto la lente tutta la gestione del parco” perche, scrive Bonanini, la procura della Spezia sta indagando su aspetti civilistici e privati di alcune persone con le quali l’Ente Parco nazionale delle Cinque terre non c’entra assolutamente nulla” e ”nessuna acquisizione di documenti riguarda direttamente l’Ente Parco”.
”Il sottoscritto – prosegue la lettera di Bonanini – non è accusato di falso in atto pubblico, né tantomeno è stato condannato a pagare alcuna cifra ma, nella qualità di privato cittadino, semplicemente, ha ricevuto un avviso di garanzia in quanto (…) alcuni passaggi amministrativi relativi alla ristrutturazione della propria abitazione, anche in previsione dell’imminente trapianto di fegato, erano stati condotti dal figlio incaricato di seguire la pratica il quale poi ne e’ divenuto l’effettivo proprietario”.
La difesa dell’assessore Berlangieri. Ha lavorato gratuitamente per tre anni ”per amore e passione della sua terra” in qualità di presidente della agenzia regionale di promozione turistica ”In Liguria” Franco Bonanini, arrestato oggi all’alba dalla squadra mobile della Spezia. Lo evidenzia l’assessore regionale ligure al turismo, Angelo Berlangieri, che ha lavorato come direttore dell’agenzia turistica per tre anni quando Bonanini ne era il presidente.
L’assessore commenta stupito la notizia dell’arresto nei corridoi del consiglio regionale della Liguria dove sono in corso i lavori dell’assemblea: ”Sono sconcertato – afferma – l’arresto è un fulmine a ciel sereno. Premetto che la magistratura deve fare le sue indagini e non spetta a me commentarle. Riguardo a Bonanini, devo però dire che abbiamo lavorato splendidamente per tre anni. L’ho conosciuto come una persona straordinaria, mi ha anche insegnato molte cose e i risultati ottenuti dall’agenzia sono anche merito suo, come merito suo sono i risultati turistici eccezionali raggiunti dalle Cinque Terre”.
Angelo Berlangieri ricorda quindi che ”quando Bonanini era presidente di ”In Liguria” non si è mai preso gli emolumenti che gli spettavano. Per tre anni ci ha sempre detto che rinunciava perché lavorava solo per aiutare la sua terra. Si vedeva – ha aggiunto l’assessore regionale Berlangieri – che era appassionato al suo lavoro. Anche il ministero dell’ambiente ha riconosciuto le sue qualità e gli ha rinnovato la fiducia”.
La reazione del Pd. I senatori ecodem del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, attendono di conoscere le motivazioni che hanno portato all’arresto del presidente del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini, ma precisano anche “di non riuscire proprio a immaginare alcun motivo che possa giustificare il gravissimo provvedimento di limitazione della libertà emesso dalla magistratura spezzina”.
