La Spezia. Arrestati il sindaco di Riomaggiore e il presidente delle Cinque Terre

Associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso e abuso d’ufficio: con queste accuse sono stati arrestati il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e il presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini. Sono finiti in manette nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile di La Spezia e coordinata dalla procura spezzina per una serie di reati contro la pubblica amministrazione.

Oltre a Pasini e Bonanini, presidente del Parco – dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco – sono stati arrestati anche il comandante della polizia locale di Riomaggiore, il capo dell’ufficio tecnico. Complessivamente sono state emesse 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 4 agli arresti domiciliari.

L’indagine della squadra mobile della Spezia, coordinata dal procuratore capo Monteverde e dal pm Lottini, ha preso il via nei primi mesi del 2010. Secondo quanto appreso, già a primavera, sulla scorta di alcune denunce e lettere anonime, erano state effettuate le prime perquisizioni di uffici comunali, del Parco e di alcuni professionisti privati collegati a pratiche edilizie. Le indagini poi sono proseguite senza altri apparenti atti fino agli arresti che sono stati effettuati stamani poco dopo l’alba. Tra i reati contestati a vario titolo al sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e al presidente del Parco delle 5 Terre Franco Bonanini anche l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e alcuni episodi di concussione.

Chi è Bonanini. Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, già sindaco di Riomaggiore e responsabile della promozione turistica in Liguria, è stato anche europarlamentare per un giorno, il 1° luglio del 2009. Era già arrivata la comunicazione della sua nomina, nelle fila del Pd, quando la Corte d’Appello verificò un errore nella trasmissione dei voti alle precedenti europee, fra il collegio di Siena e quello di Roma. Dunque il seggio a Strasburgo venne assegnato a Roberto Gualtieri, sempre per il Pd.

Alle Cinque Terre Bonanini è soprannominato ‘il faraone’ per il grande carisma che ha accumulato nel tempo con la sua attivita’: da tutti gli viene riconosciuto il merito di aver salvato dal degrado l’area costiera, attraverso la creazione del parco, che riceve innumerevoli attestati internazionali per la politica di sostenibilità ambientale. Un merito sancito quest’anno dalla riconferma alla guida del parco nazionale da parte del ministro Stefania Prestigiacomo sentito il parere dei politici liguri di entrambi gli schieramenti. ”Un esempio di grande capacita’ ed efficienza” lo ha definito nell’ultima campagna elettorale il candidato del Pdl alla Regione Liguria Sandro Biasotti, mentre il presidente eletto Claudio Burlando (Pd), da sempre suo ammiratore, accoglieva con entusiasmo la scelta romana. Alla comunicazione promossa negli anni da Bonanini si deve il grande successo turistico internazionale del parco, visitato ogni anno da milioni di persone da tutto il mondo e inserito ormai da tempo accanto a Firenze, Venezia e Roma come tappa immancabile di un viaggio in Italia dagli statunitensi. Bonanini, nato a Riomaggiore nelle Cinque Terre il 7 novembre 1952, è sposato e ha due figli.

E’ presidente del parco dal 1999, cioè da quando è stato costituito, dopo che nel 1997 l’Unesco ha inserito le Cinque Terre nel Patrimonio dell’ Umanità. E’ anche membro della giunta esecutiva della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi)e del Direttivo Nazionale di Legambiente. Tra i fondatori della Libera Associazione per la tutela di Tramonti e Fondatore di Symbola, ha subito da poco un trapianto, ed è testimonial Aido: ha voluto aprire un punto di informazione sulle donazioni, sulla via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola.

La replica di B0nanini. Una sorta di autodifesa da parte del presidente del Parco delle Cinque terre Franco Bonanini, compare in una lettera pubblicata stamani dal Corriere della Sera nello spazio “Interventi e Repliche”. Bonanini contesta ”alcune inesattezze” di un articolo pubblicato il 26 settembre e intitolato ‘I veleni del Corvo delle Cinque terre’. Secondo Bonanini non è vero che la procura ”ha messo sotto la lente tutta la gestione del parco” perche, scrive Bonanini, la procura della Spezia sta indagando su aspetti civilistici e privati di alcune persone con le quali l’Ente Parco nazionale delle Cinque terre non c’entra assolutamente nulla” e ”nessuna acquisizione di documenti riguarda direttamente l’Ente Parco”.

”Il sottoscritto – prosegue la lettera di Bonanini – non è accusato di falso in atto pubblico, né tantomeno è stato condannato a pagare alcuna cifra ma, nella qualità di privato cittadino, semplicemente, ha ricevuto un avviso di garanzia in quanto (…) alcuni passaggi amministrativi relativi alla ristrutturazione della propria abitazione, anche in previsione dell’imminente trapianto di fegato, erano stati condotti dal figlio incaricato di seguire la pratica il quale poi ne e’ divenuto l’effettivo proprietario”.

La difesa dell’assessore Berlangieri. Ha lavorato gratuitamente per tre anni ”per amore e passione della sua terra” in qualità di presidente della agenzia regionale di promozione turistica ”In Liguria” Franco Bonanini, arrestato oggi all’alba dalla squadra mobile della Spezia. Lo evidenzia l’assessore regionale ligure al turismo, Angelo Berlangieri, che ha lavorato come direttore dell’agenzia turistica per tre anni quando Bonanini ne era il presidente.

L’assessore commenta stupito la notizia dell’arresto nei corridoi del consiglio regionale della Liguria dove sono in corso i lavori dell’assemblea: ”Sono sconcertato – afferma – l’arresto è un fulmine a ciel sereno. Premetto che la magistratura deve fare le sue indagini e non spetta a me commentarle. Riguardo a Bonanini, devo però dire che abbiamo lavorato splendidamente per tre anni. L’ho conosciuto come una persona straordinaria, mi ha anche insegnato molte cose e i risultati ottenuti dall’agenzia sono anche merito suo, come merito suo sono i risultati turistici eccezionali raggiunti dalle Cinque Terre”.

Angelo Berlangieri ricorda quindi che ”quando Bonanini era presidente di ”In Liguria” non si è mai preso gli emolumenti che gli spettavano. Per tre anni ci ha sempre detto che rinunciava perché lavorava solo per aiutare la sua terra. Si vedeva – ha aggiunto l’assessore regionale Berlangieri – che era appassionato al suo lavoro. Anche il ministero dell’ambiente ha riconosciuto le sue qualità e gli ha rinnovato la fiducia”.

La reazione del Pd. I senatori ecodem del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, attendono di conoscere le motivazioni che hanno portato all’arresto del presidente del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini, ma precisano anche “di non riuscire proprio a immaginare alcun motivo che possa giustificare il gravissimo provvedimento di limitazione della libertà emesso dalla magistratura spezzina”.

“Rispettiamo il lavoro della magistratura – spiegano in una nota congiunta i due senatori – ma l’arresto di Bonanini ci pare francamente assurdo. Conosciamo Bonanini come una persona per bene, che con passione e intelligenza ha fatto del suo territorio un modello di sostenibilità e una meta turistica d’importanza mondiale. Siamo certi che Bonanini chiarirà immediatamente la sua posizione, e speriamo che i veleni che hanno lambito la polizia giudiziaria spezzina negli ultimi tempi – è la conclusione di Della Seta e Ferrante – non abbiano avuto nessun ruolo in questa vicenda”.

La reazione del presidente della Provincia. ”La giustizia farà il suo corso: ma uno spiegamento di uomini e mezzi per arrestare all’alba persone che dormivano nelle proprie case, senza alcun pericolo di fuga, ha dato alla comunità di Riomaggiore un senso di spettacolarizzazione che la gente non ha capito. Per il parco è un danno d’immagine irreparabile”: è il rammarico del presidente della Provincia della Spezia in merito agli arresti compiuti stamane.

”La borgata è sotto sopra e non capisce – dice Fiasella:- Bonanini è stato l’anima del Parco, riconosciuto a livello internazionale come un modello di sviluppo sostenibile. Tutti ci stiamo chiedendo se sia giustificata, un’azione così spettacolare. Perché lo sia, deve essere accaduto qualcosa di gravissimo: in genere assistiamo a blitz di questo tipo se ci sono traffici di droga o chissà che altro”.

Fiasella sottolinea che Bonanini è una ”bandiera della salvaguardia ambientale e del modo in cui un territorio può risollevarsi dal rischio del degrado, e proporsi come modello”. ”Anni e anni di lavoro, una vita investita in questo sogno, rimarranno comunque appannati – prosegue – ciò che è stato tolto, non potrà essere restituito: neanche con una piena assoluzione. Trovo ci sia violenza, in questo modo di procedere: se siamo di fronte a reati di tipo amministrativo, come pare trapelare. Io detesto la violenza. Istintivamente ho pensato al caso Tortora: una persona infangata, e poi rimasta vittima, nonostante l’assoluzione”.

Fiasella si augura che ”tutto si chiarisca al più presto”, ma ”come istituzione, si sente colpito”: ”Il parco – ribadisce – è sotto i riflettori di tutto il mondo: l’eco di questa operazione è già oltre i confini nazionali. Ripeto: in attesa di conoscere i dettagli, sono amareggiato e stupito dal metodo. Immagino cosa si possa provare ad essere portati via sotto gli occhi dei propri cari alle sei di mattina”.

La solidarietà di Federparchi. ”Esprimiamo solidarietà a Bonanini e siamo fiduciosi nella magistratura. La notizia dell’arresto di Bonanini ci stupisce e ci rammarica”. Questo il commento di Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi-Europarc Italia dopo aver appreso la notizia dell’ arresto di Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre.

”Bonanini in qualità di presidente del parco ha fatto molto per l’area delle Cinque Terre e per il sistema delle aree protette italiane – ha continuato Sammuri – e a lui vanno tutta la nostra solidarietà e fiducia in un’azione rapida e chiarificatrice della magistratura”.

La solidarietà su Facebook. Su Facebook attestati di solidarietà a Bonanini. ”Sappiamo che l’invidia della gente può portare anche a questo”, si legge sul social network. E ancora: ”Caro mio, questo Paese non finisce mai di stupire. siamo inorriditi, incazzati e anche piuttosto schifati. Hai tutta la nostra fiducia, il nostro affetto e la nostra solidarietà”.

”Chi ti conosce bene non ha il minimo dubbio! C’è solo della gran invidia nei tuoi confronti e in quello che hai saputo fare per le 5 Terre” si legge in un altro messaggio di solidarietà. E poi: ”Tenga duro presidente, vincerà anche questa battaglia”.

”Fatti forza Franco, la giustizia italiana è una macchina strana e farraginosa, ma alla fine vedrai che ne uscirai alla grande, con la forza e la tenacia che hai sempre dimostrato in questi anni e in ancor piu’ gravosi frangenti”. ”Mani sul fuoco per lei. Ce ne fossero di persone che amano le nostre terre e la natura come lei e lottano per preservarle”.

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